Aspettando il match tra Crawford e Spence Jr (29 luglio), in quella che è la settimana più importante della boxe del 2023, Naoya Inoue batte per ko tecnico Stephen Fulton e gli strappa le due cinture iridate (Wba e Wbo) dei pesi supergallo. Si tratta della quarta divisione di peso che vede Inoue sul tetto del mondo: il 30enne giapponese nel 2014 vinse il titolo dei mosca leggeri, prima di imporsi nei super mosca con un regno durato fino al 2018. Nello stesso anno inizia a dominare la categoria dei pesi gallo, mentre oggi, all’Ariake Arena Koto-Ku di Tokyo, esordisce nei supergallo battendo per la prima volta colui che la divisione l’ha comandata per due anni. Non era una sfida scontata. Fulton può sfoggiare un vantaggio fisico, è insidioso di incontro, ma non ha il colpo del ko che ha reso famoso Inoue. In quello che è, sulla carta, uno dei match più ostici della sua carriera, il giapponese – entrato in una cornice suggestiva composta dalle foto di tutte le sue vittorie – si aggiudica subito i primi tre round, variando i colpi e schivando più volte i tentativi dello statunitense (mostrando anche la guancia a mo’ di sfottò). Nella terza ripresa, Inoue chiude il periodo con un montante e Fulton va all’angolo con qualche goccia di sangue dal naso.
Dopo qualche segnale incoraggiante tra la quinta e la settima ripresa, il campione in carica va giù nell’ottavo round dopo un destro pesantissimo e un gancio sinistro del giapponese. “Una volta che entra in quella, immagino, mentalità da ‘assassino’ in cui è semplicemente spericolato e lascia andare le mani e le lascia andare con cattive intenzioni, è molto difficile da fermare”, ha detto a Sky Jason Moloney, sconfitto dal ‘Mostro’ nel 2020 per ko. Fulton si rialza, ma alla fine del round mancano due minuti. Troppi. Inoue dà vita ad una combinazione letale, che spinge l’arbitro a chiudere un incontro dominato dal padrone di casa. Si tratta della ventiduesima vittoria prima del limite per Inoue, mentre per Fulton è la prima sconfitta in carriera. La divisione dei supergallo ha un nuovo padrone, che non sembra avere rivali.