Dopo i recenti Mondiali di Tashkent, mentre l’Iba consegna un dossier completo al Cio, lo stesso ente internazionale che governa la boxe non professionistica annuncia di aver aperto “procedimenti formali” contro le federazioni nazionali di Germania, Nuova Zelanda, Svezia, Irlanda e Olanda. Il motivo è il boicottaggio che le federazioni hanno avviato in occasione dei Mondiali femminili e poi maschili aderendo alla neonata ‘World Boxing’ che l’Iba definisce “ente canaglia”. Nel dettaglio “il Consiglio ha avviato procedimenti formali contro le federazioni nazionali di Germania, Nuova Zelanda, Svezia e Olanda – è scritto in una nota -, per presunta grave violazione dello Statuto e dei regolamenti Iba relativi alla partecipazione a detta organizzazione”.
Prioritario in casa Iba è il tema del ripristino dei rapporti dell’organismo con il Comitato olimpico internazionale (Cio), a cui è stato presentato un rapporto di 400 pagine che tocca le preoccupazioni sulla governance dell’Iba sollevate dal Cio stesso. “Speriamo che la decisione del Cio sia basata sui fatti e non sulle supposizioni – le parole del presidente dell’Iba, il russo Umar Kremlev -. Da parte dell’Iba, abbiamo fatto del nostro meglio per informare il Cio su tutti i passi fatti verso l’attuazione delle loro raccomandazioni. Siamo completamente trasparenti e aperti, e speriamo in un’equa valutazione dei progressi significativi dell’Iba”. Annunciata intanto la fine del rapporto di sponsorizzazione con il fornitore di energia statale russo Gazprom.