Il cammino contro il divario di genere passa anche per il ring, tra un gancio e un montante. Protagonista è Amanda Serrano, campionessa del mondo di pugilato e detentrice dei titoli WBA, WBO e IBF dei pesi piuma. La fuoriclasse portoricana ha comunicato nelle scorse ore di voler lasciare vacante il titolo WBC, dopo che l’organizzazione si era rifiutata di autorizzare un match di boxe femminile su 12 round da tre minuti, (cioè le stesse regole adottate per i colleghi uomini). I match validi per i titoli mondiali femminili infatti vengono di regola disputati sulle 10 riprese da due minuti, ma lo scorso 27 ottobre Serrano e Danila Ramos hanno rotto il tabù, combattendo su 12 round da 3 minuti. All’inizio di quest’anno, oltre 20 pugili, tra cui Serrano, hanno firmato una dichiarazione in cui affermano di voler combattere secondo le stesse regole previste per gli uomini. “La WBC ha rifiutato di far evolvere lo sport verso l’uguaglianza, quindi rinuncio al suo titolo”, ha scritto Serrano su Instagram. “Grazie agli organismi che si sono evoluti per l’uguaglianza. Se vuoi affrontarmi sul ring, devi fare una scelta. Io ho fatto la mia”, ha aggiunto. “Se un organo non vuole dare a me e alle mie compagne l’opportunità di combattere come gli uomini, allora non combatterò per quell’organizzazione”.
Boxe, la Wbc nega i 12 round da 3 minuti alle donne: Amanda Serrano rinuncia al titolo
Amanda Serrano- CC0 1.0 Universal