Il nome è di quelli grossi: nel casting per il prossimo avversario di Guido Vianello, spunta l’illustre identikit di Deontay Wilder, campione del mondo dei pesi massimi dal 2015 al 2020, detronizzato da Tyson Fury e ora alla ricerca di una nuova opportunità dopo un periodo difficile che l’ha spinto anche a considerare il ritiro. Fino a qualche anno fa accostare il nome dell’italiano a quello del fuoriclasse statunitense sarebbe sembrata una follia, eppure nella giornata di oggi è il sito specializzato Boxing News 24 a lanciare la suggestione, riportando la notizia del giornalista Manouk Akopyan, secondo il quale “Deontay Wilder tornerà a combattere ad aprile in occasione del BLK Prime. Wilder e il manager Shelley Finkel incontreranno i media a Los Angeles sabato per annunciare l’avversario”. Secondo il sito specializzato tra i possibili avversari (oltre a Jermain Franklin e al campione di mma Francis Ngannou) c’è anche Guido Vianello, che ha condiviso l’articolo nelle sue instagram stories con un invito: “Combattiamo al Colosseo”, aggiungendo una foto scattata proprio in compagnia di Wilder all’interno dell’Anfiteatro Flavio.
Serio o ironico? Un mix delle due cose. L’idea è affascinante, ovviamente, ma difficilmente realizzabile. In ogni caso, Wilder o non Wilder, Vianello – atleta della prestigiosa organizzazione Top Rank – sembra destinato a vivere un match (se non due) di grande livello in questo 2025 dopo la vittoria per ko tecnico su Arslanbek Makhmudov nello scorso agosto e la sconfitta di aprile contro Efe Ajagba. In quell’occasione l’italiano sfiorò il successo prima del limite contro il quotato nigeriano, che però riuscì ad imporsi ai punti con una (discussa) split decision. Una sconfitta che ebbe un sapore meno amaro: Vianello, sfavorito, riuscì a dare vita ad una grande prestazione, dimostrando di essere cresciuto e di poter condividere il ring con i big della divisione. Nel suo record l’azzurro ha tredici vittorie (11 delle quali per k0) e due sconfitte, oltre ad un pareggio. Un bottino che si rispecchia in un ranking niente male: Vianello è 19esimo nella classifica della WBC, davanti a nomi illustri come Dereck Chisora, Joe Joyce e Dillian White, mentre figura addirittura al dodicesimo posto nella graduatoria IBF.
LA CARRIERA DI VIANELLO
Dopo aver preso parte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nella categoria supermassimi, Vianello nel 2018 decise di passare al professionismo e di trasferirsi negli Stati Uniti, dove firmò con la Top Rank di Bob Arum. Nel dicembre 2018 esordì al Madison Square Garden di New York e superò per ko Luke Lyons. Fu la prima di sette vittorie consecutive prima del limite. Nel 2020 il primo stop: un majority draw (due giudici su tre misero a referto un pareggio) contro Kingsley Ibeh. Poi altri due successi: il primo contro Marlon Williams (TKO), il secondo contro Rafael Rios (TKO). Quindi il ritorno in Italia, a Roma, con la vittoria per decisione unanime contro Jay McFarlane. La sconfitta contro Jonathan Rice nel gennaio 2023 fu un duro colpo, ma Vianello riuscì a reagire, battendo nei mesi successivi Curtis Harper e Moses Johnson, entrambi superati prima del limite. Infine la decisione di alzare l’asticella contro i già citati Ajagba e Makhmudov. Adesso nel 2025 è atteso un altro scoglio.
Vianello negli USA iniziò ad allenarsi a Big Bear Lake, in California, nella palestra del celebre allenatore Abel Sanchez (lo stesso di Golovkin): “È il migliore, ha portato al titolo mondiale 18 pugili, non vedo l’ora di aggiornare questo dato”, disse in un’intervista a Repubblica. Vianello spera di essere il diciannovesimo. L’obiettivo è ambizioso e serviranno risultati importanti in un 2025 forse decisivo per la sua scalata. L’Italia non ha un campione del mondo dei pesi massimi nel professionismo dal 1991, quando Francesco Damiani perse la cintura WBO della categoria regina. Prima di lui l’unico azzurro a salire sul tetto del mondo fu Primo Carnera. Vianello punta ad essere il terzo. E una sfida contro una leggenda come Deontay Wilder potrebbe accelerare il cammino.
WILDER, L’IPOTESI RITIRO DOPO DUE SCONFITTE DI FILA
Famoso per la potenza del colpo singolo (42 vittorie su 43 arrivate per ko), Deontay Wilder a 39 anni sta vivendo una fase di declino. Dopo la trilogia con Tyson Fury, che si è chiusa con un pareggio (split) e due sconfitte, entrambe prima del limite, il fuoriclasse statunitense è tornato sul ring e ha trovato una incoraggiante vittoria contro Robert Helenius nell’ottobre 2022. Tra il 2023 e il 2024 però sono arrivate due sconfitte: la prima contro Joseph Parker, la seconda contro Zhilei Zhang. Si è parlato dell’ipotesi di un ritiro imminente, ma “The Bronze Bomber” – campione del mondo dei pesi massimi versione WBC dal 2015 al 2020 – non sembra avere intenzione di andare in pensione dopo una lunga carriera iniziata alle Olimpiadi, dove ebbe modo di incrociare i guantoni con Clemente Russo che riuscì a batterlo nella semifinale dei pesi massimi di Pechino 2008. A 17 anni di distanza da quella sfida, il gigante statunitense torna ad essere accostato ad un nuovo pugile italiano.