Una maledizione: l’Italia continua a non avere un campione europeo nel pugilato maschile come da cinque mesi a questa parte. La cintura continentale sfugge anche a Francesco Grandelli che perde per decisione unanime (116-111, 116-111, 115-113) sul ring di Carbonia contro il campione in carica dei pesi piuma Cristobal Lorente. Troppo superiore lo spagnolo, forte di venti incontri vinti su ventuno (anche un pareggio nel 2016) e reduce dalla vittoria su Mauro Forte, l’altro pugile azzurro che nel maggio 2023 superò proprio Grandelli in un derby italiano per il titolo europeo. A riconoscere la superiorità dell’avversario è stato lo stesso piemontese: “È stato più bravo di me, gli faccio i complimenti. Pensavo di riuscire ad usare meglio la mobilità per accorciare. Lui ha dei colpi buoni, al settimo round ho accusato un colpo, ma sono riuscito a gestire la situazione. Per ambire a titoli più prestigiosi, dovrò colmare le mie lacune”, ha ammesso dopo il verdetto.
Lorente lavora bene col jab, è il suo colpo preferito e si vede. D’altronde al suo angolo c’è uno come Sandor Martin (prossimo sfidante al titolo mondiale dei superleggeri il prossimo 1° marzo a New York) che quel fondamentale lo padroneggia. Lo spagnolo è velocissimo e fa bella figura nelle prime tre riprese. Nella quarta è Grandelli ad iniziare con il piglio giusto, andando a segno con un gancio, seguito poi da un bel diretto incastonato nella solita serie di jab di Lorente, che trova anche qualche bella azione col diretto. La ripresa più bella è la quinta, ricca di scambi aperti e di colpi puliti da una parte e dall’altra. Le cose si complicano nella settima. Un destro d’incontro di Lorente scuote Grandelli, che poco dopo subisce anche la detrazione di un punto. Di fatto, è la fine delle speranze di rimonta nei cartellini, anche perché Lorente fa l’essenziale e lo fa bene: tiene il ring, manda a vuoto l’avversario e pizzica con il solito jab che rappresenta un rebus irrisolto per Grandelli. Lo spagnolo però sa anche come far sentire il peso dei suoi guantoni, come dimostra nel decimo round. A Grandelli serve il colpo del ko, ma i colpi finali dell’ex campione EBU Silver non impensieriscono Lorente, che si gode il successo: “Mi sento bene, ho sfidato un ottimo avversario e voglio migliorare nel futuro. Punto a rispettare la difesa obbligatoria con Nathaniel Collins e in futuro voglio disputare l’eliminatoria mondiale”, le parole del 28enne.
Fabio Turchi sorride
Motivi per sorridere ne ha Fabio Turchi, al ritorno sul ring dopo un anno. Il 31enne fiorentino batte ai punti dopo sei riprese il collaudatore bielorusso Viktar Chvarkou e vince il primo match con Giacobbe Fragomeni al suo angolo. Una buona prova, anche se nel primo round una ferita al sopracciglio spinge l’arbitro a chiedere il consulto del medico per ben due volte. La palla passa all’angolo e al cutman che fa quel che può per curare la ferita e permettere a Turchi di combattere al meglio delle sue possibilità . L’ex sfidante al titolo IBO – reduce da una vicenda doping che si è conclusa con la sua piena assoluzione – cresce nella seconda ripresa, chiudendo più volte all’angolo il bielorusso e lavorando bene al corpo. Nella quarta ripresa un sinistro di Turchi fa traballare il rivale, che fatica a controbattere. Il verdetto alla fine è scontato. “Dopo dieci secondi ritrovarsi un taglio del genere mi ha un po’ innervosito, era un mestierante scorbutico, mi sono scomposto – ha analizzato Turchi -. Posso darmi l’attenuante che sono fermo da un anno e ne ho passate di tutti i colori. Già tornare sul ring è una vittoria. Con Giacobbe abbiamo limato quelli che possono essere i miei difetti. Sto cercando di lavorare in velocità , in parte c sono riuscito e in parte no. Col tempo tornerò più forte di prima”. E sulla possibilità di un match con Kogasso: “Il titolo italiano l’ho vinto nel 2016. Se mi vogliono, voglio i soldi, se ci sono si può fare. Ho anche aspirazioni internazionali, si sta vociferando di un rematch con McCarthy. Spero che la famiglia Cherchi – che ringrazio per avermi riportato sul ring – riesca a far sì che questa rivincita si concretizzi. Se ci sono le condizioni giuste, affronto tutti”. Magari può essere il gigante fiorentino una delle armi del pugilato italiano per riportare una cintura europea nel Bel Paese. I prossimi a provarci però saranno Vincenzo Picardi, chiamato a sfidare (a data da definire) Charlie Edwards nei pesi gallo, e Ivan Zucco, sfidante designato di Kevin Lele Sadjo, che ad aprile superò Giovanni De Carolis.