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Tyson Fury si conferma ancora campione del mondo dei pesi massimi WBC dopo aver messo ko all’undicesimo round Deontay Wilder, in un match epico, che chiude una trilogia iniziata con un discusso pareggio nel 2018 e che è andata avanti con una vittoria del britannico. Il terzo capitolo sorride nuovamente a ‘Gypsy King’ che chiude definitivamente la rivalità con ‘The Bronze Bomber’, ora costretto ad un ridimensionamento della carriera. Eppure, Wilder si presenta forse nel suo miglior stato fisico di sempre: pesa di più rispetto all’ultimo match, si dice migliorato nella fase difensiva e subisce meno nel clinch. Il primo ad andare giù però è proprio Wilder, al terzo round con un gancio destro che spegne la luce: c’è il conteggio, ma si riparte. Sembra in discesa ma la notte di Las Vegas offre ancora emozioni e al quarto round il destro devastante di Wilder tiene fede alla sua fama: Fury va al tappeto per ben due volte, mai così in difficoltà. La reazione però è da campione: Fury tiene bene la distanza, e non rinuncia a pungere il rivale che mostra cuore e orgoglio ma va giù all’undicesimo round e non si rialza più.
“Wilder è un duro. Ho sempre detto che io sono il migliore al mondo e lui il secondo”, si chiude con una stretta di mano verbale una delle rivalità più incredibili degli ultimi anni. Ora per Fury continua la strada verso la riunificazione delle cinture: improbabile però un accordo imminente con Oleksandr Usyk che deve per contratto concedere la rivincita ad Anthony Joshua. ‘Gypsy King’ dovrà quindi sfidare con ogni probabilità il campione ad interim WBC, al momento Dillian Whyte che a sua volta a fine mese dovrà difendere la cintura contro Otto Wallin (già battuto da Fury). Una final four in tutto e per tutto, da cui poi usciranno i nomi dei due sfidanti per la riunificazione: Usyk e Joshua da una parte, Fury e White/Wallin dall’altra. E Wilder? Un nuovo passo indietro, ma resta Deontay Wilder. Ora uno dei probabili nomi per il suo futuro è quello di Andy Ruiz, reduce dalla vittoria con Chris Arreola.
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