Le Federazioni nazionali dovranno entrare a fare parte della World Boxing affinché la boxe venga inclusa nel programma delle Olimpiadi di Los Angeles 2028. “Il CIO ha chiarito abbondantemente che l’unico modo in cui la boxe sarà ripristinata nel programma per Los Angeles 2028 è che abbia una federazione internazionale (IF) fidata e affidabile con cui lavorare, che abbia il sostegno delle federazioni nazionali (NF) – ha spiegato Boris van der Vorst, presidente di World Boxing -.
“World Boxing è quella Federazione Internazionale. E ci impegniamo a creare una struttura sportiva sostenibile e inclusiva – sostenuta da una forte governance e da una gestione finanziaria trasparente – in cui tutti i pugili possano competere ed eccellere sapendo che l’integrità dello sport è garantita e la competizione è leale“.
World Boxing, lanciata nel 2023, ha ad oggi solamente 37 membri (molto meno dell’IBA) e non è riconosciuto dal CIO, ma Van der Vorst si dice fiducioso che presto avrà 50 membri: “Non possiamo permettere alla boxe di uscire dal palcoscenico olimpico, e invito ogni Federazione Nazionale che ha a cuore i propri pugili e il futuro di questo sport a prendere provvedimenti immediati per unirsi a World Boxing ora e lavorare con noi per offrire un futuro migliore per lo sport“. Il tempo però stringe, perché la decisione circa l’inclusione del pugilato alle prossime Olimpiadi verrà presa nel 2025, come dichiarato dal presidente del CIO Thomas Bach. Va ricordato che a Parigi 2024 la competizione di boxe è stata gestita proprio dal Comitato Olimpico Internazionale, che lo scorso anno ha sostituito l’IBA (International Boxing Association) a causa dell’incapacità di attuare le riforme previste in materia di governance e finanza.