La boxe olimpica (o aspirante tale) si rifà il look con World Boxing, la federazione internazionale che punta a riunire il mondo del pugilato con l’obiettivo di permettere alla nobile arte di rientrare in extremis nel programma di Los Angeles 2028. La strada è lunga e tortuosa, ma gli ultimi mesi hanno portato buone notizie all’organismo che ha preso il posto dell’IBA, la storica federazione che ha governato la boxe per più di 70 anni, fino all’esclusione dal movimento olimpico sancita nel 2023. Il torneo di pugilato a Parigi 2024 è stato organizzato dal Cio, che non farà lo stesso nel 2028. Il messaggio è stato chiaro: le federazioni nazionali dovranno entrare a far parte di un nuovo organismo mondiale, altrimenti a Los Angeles la boxe non ci sarà . La candidata per assumere questo incarico è World Boxing, che ha visto crescere il numero di adesioni fino ad un totale di 72 paesi (l’Italia ufficializzò la sua adesione durante i Giochi). Le ultime nazioni ad entrare nella federazione sono state Egitto, Gambia, Kiribati e Grenada, ma si stima che entro il 1° marzo 2025, data del congresso straordinario, il numero di richieste sia destinato ad aumentare ulteriormente. Ne servono di più per convincere il CIO, che prenderà una decisione definitiva entro la fine di quest’anno, come sottolineato recentemente dal numero 1 Thomas Bach (che a giugno lascerà la carica al successore eletto a marzo).
UFFICIALI LE NUOVE DIVISIONI DI PESO
La World Boxing intanto lavora su due fronti: il percorso a cinque cerchi e l’attualità sportiva. A settembre 2024 ha istituito una Commissione olimpica e l’ha affidata ad un grande nome della boxe, il presidente del Comitato olimpico nazionale del Kazakistan, Gennadiy Golovkin. A marzo invece debutterà la Coppa del Mondo 2025. La prima tappa si terrà a Foz do Iguaçu, in Brasile, dal 31 marzo al 5 aprile 2025 e sarà un banco d’esame importante con l’esordio delle nuove categoria di peso. Saranno dieci sia per il campo femminile sia per quello maschile. Le donne gareggeranno nei mosca leggeri (-48), mosca (-51), gallo (-54), piuma (-57), leggeri (-60), welter (-65), superwelter (-70), medi (-75), mediomassimi (-80) e massimi (+80 kg), mentre gli uomini verranno suddivisi tra mosca (-50), gallo (-55), leggeri (-60), welter (-65), superwelter (-70), medi (-75), mediomassimi (-80), cruiser (-85), massimi (-90) e supermassimi (+90 kg).
L’IBA TORNA ALL’ATTACCO SUL CASO KHELIF
Intanto, l’International Boxing Association, espulsa dal movimento olimpico nel giugno 2023, è tornata alla carica sui casi di Imane Khelif e Lin Yu-ting, escluse dai Mondiali di Nuova Delhi di due anni fa a detta dell’IBA per un presunto gender test non superato, ma ammesse ai Giochi di Parigi, dove hanno vinto l’oro nelle rispettive categorie di peso. Dopo l’ordine esecutivo firmato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per impedire agli atleti transgender di praticare sport femminili, la federazione guidata dal russo Umar Kremlev ha annunciato che verrà presentata “una denuncia ufficiale al procuratore generale della Svizzera, Stefan Blà tter, per quanto riguarda le azioni del Cio che hanno facilitato la partecipazione di questi atleti ineleggibili al torneo olimpico di boxe a Parigi. Secondo la legge svizzera, qualsiasi azione o inattività che rappresenti un rischio per la sicurezza dei partecipanti alla competizione giustifica delle indagini e può servire come base per un’azione penale. Inoltre, denunce simili verranno depositate presso i procuratori generali di Francia e Stati Uniti”. Il Cio non ha commentato, ma per voce del suo portavoce già durante i Giochi aveva assicurato che Imane Khelif è “nata donna, registrata come donna, vive la sua vita come donna e gareggia come donna”. A sei mesi da Parigi il caso è ancora d’attualità .