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Lo chiamano ‘Sweet Hands’, ‘Mani dolci’. Di certo Caleb Plant, di ‘dolce’ non ha la lingua. Quando si è trovato faccia a faccia per la prima volta con Canelo Alvarez, in vista del match che determinerà il primo campione indiscusso della storia dei pesi supermedi, non ha certo esitato a portare l’incontro sui binari del nervosismo e del gioco psicologico. ‘Motherfucker’ l’insulto che ha fatto infuriare Canelo. Pronti, via e subito due colpi scambiati in borghese, mentre il mondo non aspettava altro che occhiate di fuoco e non certo un round preliminare. Pochi giorni dopo, il 29enne di Ashland ha aggiunto il carico, con tanto di foto con una maglietta e la scritta, appunto, ‘motherfucker’. “E’ una faccenda personale“, dice Canelo Alvarez che è ad un passo dalla storia: il messicano possiede i titoli mondiali WBO, WBA, WBC, The Ring dei supermedi, Plant ha invece il tassello mancante: la cintura IBF. Canelo è superfavorito, Plant è un grande pugile (ottimo uso del jab, grande footwork) ma avrà bisogno dell’impresa leggendaria: solo Callum Smith è riuscito a restare in piedi dodici round negli ultimi quattro precedenti del messicano di Reynoso.
Ventuno incontri, zero sconfitte. Caleb Plant ha conquistato il titolo IBF nel gennaio 2019, battendo ai punti Jose Uzcategui. Tre le difese: contro l’imbattuto (fino a quel momento) Mike Lee, Vincent Feigenbutz, e infine Caleb Truax. Ottimi pugili, ma neanche avvicinabili al valore della leggenda Canelo. Ma Plant non arretra, è sicuro dei suoi mezzi, oggi è felicemente sposato con Jordan, giornalista, e la sua storia lo ha messo di fronte ad ostacoli ben peggiori dei montanti di Canelo. Nel 2015 sua figlia muore a diciannove mesi per una malattia congenita. “Dicono che il tempo guarisce tutto ma sono passati cinque anni e quel buco non è ancora colmato“, ha scritto recentemente sui social. A lei raccontava del sogno di diventare campione del mondo, le ha promesso di realizzarlo e sulla sua lapide ha posato la cintura dei supermedi che ora dovrà difendere. Nel 2019 è sotto i riflettori della boxe mondiale ma ecco che la vita presenta nuovamente il conto a Caleb: sua madre muore, ha brandito un coltello contro i sanitari che vorrebbero ricoverarla, interviene la polizia, un agente spara un colpo. Fatale. Un rapporto difficile: “So che abbiamo passato molto tempo a desiderare che il nostro rapporto fosse diverso, ma tu eri la mia mamma. Entrambi volevamo ricominciare da zero“, e ancora: “Tutto ciò di cui avevi bisogno era un aiuto contro i tuoi demoni”. Saranno tutti sul ring quei fantasmi, Plant proverà a colpire duro, forte. Davanti c’è il più forte di tutti, il numero 1 pound for pound, uno che ha vinto più di 50 incontri e ne ha perso solamente uno, contro Mayweather a soli 23 anni. L’appuntamento con la storia sembra essere scritto per Canelo, l’unificazione sembra confezionata per lui, l’ennesimo tassello di una carriera leggendaria. Ma dovrà fare i conti con la tenacia di chi i pugni più duri li ha presi fuori dal ring.
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