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Saul ‘Canelo’ Alvarez torna a combattere in Messico nella sua Guadalajara e vince ai punti (decisione unanime, 120-107, 118-109, 118-109) contro il britannico John Ryder. Davanti ai 50.000 dello stadio Akron, non c’è spazio per i colpi di scena e il pugile messicano protegge senza troppi ostacoli le quattro cinture dei pesi supermedi, già difese contro il rivale di sempre Golovkin nel settembre 2022. Ryder, 32 vittorie e 5 sconfitte nel record, raggiunge l’obiettivo che si era prefissato: finire i 12 round in piedi. Di certo, Canelo è andato vicino alla quarantesima vittoria prima del limite della sua carriera: ha mandato due volte al tappeto l’avversario, prima al quinto round con un grande uno-due, poi all’ottavo con un gancio. Ryder si è rialzato, ha mostrato lo spirito di sacrificio necessario per ‘sopravvivere’ a questi livelli, ma non ha potuto fare granché per rovinare la festa pugilistica nella settimana del Cinco de Mayo.
Canelo non combatteva in Messico dal 26 novembre del 2011. Una vita fa: aveva 21 anni, era già campione del mondo, ma la sua carriera era ancora una pagina bianca da scrivere. Il ritorno nella sua città natale nel maggio del 2023 gli permette di fissare l’obiettivo per il futuro: “Voglio Bivol, stesse regole e condizioni!“. Per il futuro si prospetta quindi un rematch nei mediomassimi tra Canelo e Dmitry Bivol. Il russo è il secondo pugile, dopo Mayweather, ad aver sconfitto il messicano che sembra aver risolto i problemi alla mano sinistra (“Mi sono sentito bene”). L’alternativa a Bivol è David Benavidez, l’imbattuto campione ad interim dei pesi supermedi WBC che chiede a gran voce da tempo un incontro con Canelo. Circondato dall’affetto del suo pubblico, Alvarez non si sbilancia e pensa solo alla rivincita: “Se il combattimento con Bivol non si concretizza, allora vedremo. Sono in grado di combattere tutti”.
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