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Muhammad Ali contro Joe Frazier. E ancora Sugar Ray Leonard e Roberto Duran. Più recente: Tyson Fury e Deontay Wilder. O, per avvicinarsi a casa, Nino Benvenuti ed Emile Griffith oltre all’indimenticato Arturo Gatti contro Micky Ward. Nella lunga storia delle trilogie del pugilato, ne sta per entrare un’altra. Saul ‘Canelo’ Alvarez contro Gennadiy ‘GGG’ Golovkin, sul ring a Las Vegas intorno alle 05:00 di domenica. Precedenti: un pareggio (split), come tanti esempi in passato come Wilder e Fury o anche Holyfield contro Lewis. Poi una vittoria per Canelo per mixed decision: i giudici Dave Moretti e Steve Weifeld con il loro 115-113 per Alvarez resero vano il 114-114 di Glenn Feldman, aprendo una serie di polemiche e frecciate reciproche che non si sono mai spente. E mai si spegneranno, neanche se Canelo Alvarez dovesse riuscire nell’impresa di mandare al tappeto il rivale di una vita. Troppi i dubbi sui primi incontri, con Golovkin che ritiene di aver vinto in entrambe le occasioni mentre Canelo non arretra e fa lo stesso. Golovkin era il favorito dei due precedenti incontri, mentre ora parte indietro nei pronostici. Semplice motivo anagrafico: 32 anni Canelo, 40 il kazako. Una distanza di otto anni nel periodo della carriera in cui la differenza si sente al quadrato. Eddy Reynoso, allenatore di Canelo, però non si fida: “Golovkin resta un pugile pericoloso e lo sarà fino al suo ritiro”.
A favore di Golovkin gioca la pressione. Inesistente alla sua età e dopo una vittoria, prestigiosa, contro Murata in Giappone. Enorme invece quella sulle spalle di Canelo, che non può permettersi una seconda sconfitta consecutiva dopo quella contro Bivol. Il pugile di Guadalajara ha tentato l’impresa nei mediomassimi, ma si è dovuto arrendere. Nel futuro però un rematch con Bivol non è escluso, anzi. “Ma se Canelo perde con Golovkin, non concederemo la rivincita”, dice Vadim Kornilov, agente di Bivol, a BoxingScene. Altra pressione per l’uomo che sotto le 168 libbre ha perso solo contro Mayweather a 23 anni. Un altro Canelo, più inesperto, con la spavalderia del giovane che si sentiva invincibile. Non lo era e dopo quella sconfitta lo è quasi diventato. Poi ha battuto tutti. Miguel Cotto, Amir Khan, Liam e Callum Smith, Billy Joe Saunders, Caleb Plant. E Gennadiy Golovkin. Canelo gli strappò le cinture, il kazako gli strappò le certezze. Ora Canelo punta a riprendersi anche quelle. A 40 anni però potrebbe non bastare per spazzare via ogni dubbio sull’ennesima trilogia da sogno.
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