![Aziz Abbes Mouhiidine](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2024/05/Abbes-Mouhiidine.jpg)
Abbes - Foto Valery Sharifulin/TASS/Sipa USA
Dopo Diego Lenzi, anche Abbes Mouhiidine è pronto a compiere il salto nel pugilato professionistico. Archiviata la deludente parentesi di Parigi 2024, dove fu sconfitto (tra le polemiche per il verdetto) dall’uzbeko (e professionista) Lazizbek Mullojonov, poi medaglia d’oro, il pugile azzurro nelle prossime settimane annuncerà quale sarà il suo primo avversario. L’idea del professionismo era già nella testa del campano di origine marocchina, che sui social ha parlato del prossimo capitolo della carriera. Nessun dubbio sulla categoria di peso: cruiser, cioè i massimi leggeri, al limite delle 200 libbre (90,7 kg). Non si esclude però che Abbes, che pesa 92k ed è alto 1.90, decida un giorno di salire di categoria, fino ai pesi massimi. Il suo fisico è simile a quello di Oleksandr Usyk (e infatti Joshua lo scelse come sparring partner prima di sfidare l’ucraino), che dei massimi è diventato il padrone incontrastato avendo battuto due volte Tyson Fury e avendo unificato le corone della divisione regina, un’impresa mai riuscita a nessun pugile nell’era delle quattro cinture. “A Jeddah per me è stata una grande esperienza – disse Abbes ai nostri microfoni in merito alla sessione di sparring con Joshua -. Soprattutto è sempre bello confrontarsi con grandi campioni, prima dei Giochi del Mediterraneo ho avuto il piacere di fare sparring con Briedis e ora dopo i giochi con Joshua, questo per me è davvero emozionante soprattutto in vista delle qualificazioni che si terranno l’anno prossimo per poi arrivare alle Olimpiadi. E poi casomai dopo le Olimpiadi, fare il salto nei pro…”.
IL PANORAMA DEI CRUISER PRO
Le idee insomma erano chiare. “Ti spaventa il percorso da pro?”, chiede un fan. “Spaventare perché dovrebbe?”, la risposta su Instagram. L’inizio sarà soft, come naturale per ogni pugile che toglie la canottiera. Ma il talento e le ambizioni non mancano. La divisione dei pesi cruiser è competitiva, ma non ha mostri sacri. I grandi nomi non mancano, ma spesso rappresenta un momento di passaggio verso i massimi (vedi Usyk). Al momento sono tre i campioni del mondo per quattro cinture. Gilberto Ramirez, partito dai supermedi, possiede i titoli WBA e WBO, ha 47 vittorie su 48 incontri e ha perso solamente nei mediomassimi contro il fuoriclasse Dmitry Bivol. La WBC è nelle mani invece dello svedese Jack Badou, protagonista di quattro vittorie per ko nelle ultime quattro sfide. L’ultima (la più prestigiosa) è arrivata contro il congolese Ilunga Makabu, pugile che da tempo bazzica nei piani alti della boxe mondiale e che nel 2021 arrivò ad un passo dallo sfidare Canelo Alvarez. La carriera di Badou però non è irresistibile: ha perso tre volte (una per ko) contro avversari non esaltanti e tre pareggi guastano ulteriormente il suo record. Di ben altra caratura è Jai Opetaia, la grande star dei cruiser internazionali, campione IBF. L’australiano è imbattuto con 27 vittorie, 21 delle quali per ko. Le più prestigiose (entrambe ai punti) contro Mairis Briedis, battuto due volte. Curriculum niente male per un 29enne.
SULLO SFONDO LOS ANGELES 2028
In attesa di capire se il pugilato sarà nel programma a cinque cerchi, Abbes sembra voler inseguire il sogno Los Angeles 2028 a prescindere dal percorso da professionista. In un’intervista ai nostri microfoni, Diego Lenzi ha parlato di una relazione tra l’oro olimpico e la carriera da professionista: “Il campione olimpico della mia categoria (Bakhodir Jalolov, ndr) ha già un record di 14-0 da pro. Perciò penso che ci sia una relazione tra le due cose. Io ho 42 match attualmente e in vista di Los Angeles devo fare più attività possibile, perché a livello fisico e di motivazioni non mi manca niente. Mi manca l’esperienza sul ring con un uomo davanti e voglio fare più incontri possibili”. L’idea stuzzica anche Abbes, che sui social ha pubblicato un sondaggio: “Dovrei fare le Olimpiadi?”. Il voto lasciato ai fan è un plebiscito. Non dipenderà però solo da lui. La boxe non è mai stata così a rischio esclusione dal programma delle Olimpiadi e saranno necessari ancora alcuni mesi per fare chiarezza. Quando si saprà di più, probabilmente, Abbes avrà già disputato un incontro da professionista.