Nell’ultimo big match prima dell’appuntamento olimpico di agosto, il Brasile favorito per l’oro ai giochi di casa si toglie di dosso molte paure e batte gli Stati Uniti in 5 set con il punteggio di 18-25 25-17 25-23 22-25 15-9.
Un primo set, iniziato punto a punto, ha visto le ragazze statunitensi mettere a segno il primo allungo appena prima del secondo time-out tecnico, che si è poi dimostrato decisivo. Forti di una squadra molto equilibrata in tutti i settori, le ragazze americane hanno fatto pesare la loro solidità in tutti i fondamentali e soprattutto a livello mentale.
Di contro, le brasiliane hanno accusato proprio mentalmente la necessità di un livello molto alto, ma sopratutto continuo, un problema per le sudamericane durante tutta la competizione. Ma se contro altre squadre questi momenti di difficoltà potevano essere limitati, contro la squadra a stelle e strisce non c’è stato perdono per i troppi errori: le statistiche in attacco nel 25-18 del primo set, infatti, sono quasi favorevoli alle campionesse olimpiche in carica, ma la vera differenza è stata fatta dagli errori gratuiti (10 a 3).
La reazione verde-oro però è arrivata già nei primi punti del secondo set quando, contando sulle solite Jaqueline e Sheilla, hanno riportato più ordine in campo e motivato le compagne a spingere con più determinazione, forzando le americane a palle più complicate in ricezione. Specularmente al primo set, il break questa volta è arrivato sempre nella fase centrale del parziale, ma a favore delle brasiliane, aiutate dai sempre più numerosi errori delle campionesse in carica.
Obbligata la palleggiatrice Alisha Glass a gestire palle sempre più complicate, il gioco delle americane non è più riuscito a passare per via centrali, tanto che Foluke Akinradewo, miglior realizzatrice del primo parziale, è andata a terra solo una volta. Il gioco più scontato delle americane ha costretto le attaccanti a rischi maggiori (e quindi più errori) tanto che il parziale si è chiuso 25-17 con una seconda-avanti su un tentativo di pipe di Kelly Murphy.
Il terzo set ha visto finalmente entrambe le squadre giocare ad alto livello, dando vita ad uno spettacolo incredibile e degno della caratura di questa finale: il Brasile ha portato a casa di talento e pazzia i punti più belli, grazie alle giocate delle sue punte di diamante, tra cui un’imperturbabile Thaisa. La costanza delle statunitensi ha tenuto a galla la squadra USA nei momenti di estro delle sudamericane e ha quasi riaperto i giochi nel finale, ma con un colpo di scena il primo tempo sul 24-23 della centrale Thaisa è stato rivalutato da un challenge che ha dato il set alle ragazze verde-oro: 25-23.
La qualità del parziale appena finito difficilmente poteva essere mantenuta da entrambe le squadre, ma il carattere e la voglia di giocarsela fino in fondo delle americane ha fatto la differenza, tanto che proprio quando sembrava che questa finale potesse arrivare al suo epilogo, le ragazze allenate dalla leggenda Karch Kiraly hanno riaperto l’incontro. Anche complice un po’ di braccino delle brasiliane, le americane hanno chiuso il quarto set 25-22, grazie ad una formidabile Kimberly Hill e la solita Akinradewo.
Ma sorprendentemente, il tiebreak non ha avuto storia. Forse incapaci di mantenere l’attenzione alta dopo aver ribaltato le sorti del quarto set, le americane si sono spente sotto i colpi sempre più potenti delle brasiliane. Nonostante 4 errori al servizio per le verde-oro, il finale è stato netto, un 15-9 passato giustamente per Fabiana, miglior realizzatrice dell’incontro.
Le brasiliane, quindi, hanno strappato così il titolo alle americane, divenendo le prime a sconfiggerle in una finale del Gran Prix negli ultimi 11 anni. Per le ragazze di Jose Roberto è l’undicesimo successo nella competizione e a questo punto cercheranno di ripetere l’impresa del 2012 quando bissarono il successo nel World Grand Prix con il titolo olimpico. Risultato riuscito solo ad un’altra squadra prima: a Cuba nel 2000.
Sul podio è salita anche la nazionale dei Paesi Bassi, che ha recuperato da 2-0 la Russia campione d’Europa per vincere un importante bronzo in vista dei giochi di Rio.