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L’Italia del fioretto femminile è sconfitta di nuovo dalla Russia. A due mesi dall’ultimo confronto in prove internazionali, al Mondiale di Rio de Janeiro, che aveva visto la Nazionale russa, guidata dall’ex Commissario Tecnico azzurro Stefano Cerioni, strappare alle nostre atlete lo scettro iridato, il risultato è identico: Russia batte Italia, negando al nostro fioretto femminile l’ottavo Europeo consecutivo di una serie aperta dal 2009 fino a oggi.
La prova continentale è l’ennesimo lungo prologo alla consueta finale fra il quartetto azzurro (stavolta, a differenza di Rio, in formazione completa con Arianna Errigo, Elisa Di Francisca, Martina Batini e Alice Volpi) e quello della Russia (Inna Deriglazova, Aida Shanaeva, Larisa Korobeynikova e Adelina Zagidullina): l’Italia supera agevolmente la Svezia nei quarti (44-25) e l’Ungheria in semifinale (45-29) mentre dall’altro lato del tabellone la Russia ha la meglio su Ucraina (45-16) e Francia (45-30).
La finalissima vede le azzurre scattare meglio dai blocchi con il 5-1 di parziale di Di Francisca a Deriglazova, e prosegue con lo stesso vantaggio fino alla sesta manche che si chiude con il +4 di Errigo su Shanaeva (30-26). Proprio qui, nell’assalto tra le due “terze” Batini e Korobeynikova, il match gira: la russa infila 9 stoccate su 11 a una Batini in evidente confusione tattica e porta la Russia a +3 (35-32). Di Francisca mantiene la situazione in controllo (40-38 Russia), ma all’ultimo assalto Inna Deriglazova estrae dal cilindro un parziale perfetto, lasciando a bocca asciutta Arianna Errigo e chiudendo i conti con il 45-38 che vale l’oro europeo per la Russia. La sensazione, già apparsa tale a Rio, è che il margine che fino a uno o due anni fa era garantito anche nei confronti della Russia ormai non è più tale, e qui il merito va riconosciuto quasi interamente al lavoro svolto in questo ciclo olimpico dallo staff tecnico russo agli ordini di Stefano Cerioni e Giovanni Bortolaso, fino a qualche anno fa omologhi nella nostra Nazionale.
La medaglia di bronzo è vinta infine dalla Francia (Ysaora Thibus, Astrid Guyart, Pauline Ranvier, Jeromine Mpah-Njanga) che nella finale per l’ultimo gradino del podio supera l’Ungheria per 45-30, confermando una volta di più le gerarchie ormai rigide del fioretto femminile a squadre, come confermato anche in tutte le ultime edizioni di Europeo, Mondiale e Coppa del Mondo.
Nella spada maschile, la squadra del CT Sandro Cuomo composta da Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Andrea Santarelli e Lorenzo Buzzi, conquista un argento “storico”, dato che l’ultima volta che l’Italia era salita sul secondo gradino del podio nella spada maschile a squadre, era il 1935 nell’edizione svoltasi a Losanna. I colori azzurri di spada maschile a squadre mancavano invece da un podio europeo dal bronzo conquistato a Plovdiv2009.
La squadra azzurra è stata artefice di una prestazione straordinaria, conclusasi solo in finale contro i campioni del Mondo della Francia, col punteggio di 45-40. Garozzo e compagni erano giunti in finale al termine di un assalto al cardiopalma contro l’Ucraina che, lo scorso anno ai Mondiali di Mosca, sconfisse gli azzurri in semifinale. Stavolta a vincere col punteggio di 29-28 è stata la squadra italiana, grazie alla prestazione maiuscola di Enrico Garozzo, Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli. I tre erano stati protagonisti anche del successo ai quarti di finale contro la Russia per 27-21, anche in quel caso con una rimonta avviata da Santarelli, proseguita da Pizzo e conclusa da Enrico Garozzo. Nel primo match di giornata, gli azzurri avevano superato la Finlandia per 45-37.
“Questi atleti meritano solo applausi a scena aperta – dice il Commissario tecnico, Sandro Cuomo -. Hanno ancora una volta dimostrato d’aver intrapreso un percorso di crescita e di maturità tecnica, scaturito dal lavoro individuale ma anche da quello dell’intero staff federale che ci ha permesso di qualificarci a Rio ed adesso di giungere alla vigilia dell’appuntamento olimpico con questo carico di fiducia ed entusiasmo. Proprio dodici mesi fa agli Europei di Montreux sembrava che tutto fosse irrimediabilmente pregiudicato. Non bisogna però adesso mollare d’un centimetro ed i prossimi ritiri, ai quali ci sarà anche Marco Fichera oggi rimasto in Italia per via dell’infortunio subìto nel finale di stagione, saranno orientati proprio a lavorare sui dettagli. Oggi però – conclude Cuomo – è il momento di festeggiare questa medaglia d’argento e di fare tesoro degli errori commessi”.
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