“Per il Flaminio suggerirei di fare una bando pubblico per capire, in tempi rapidi e certi, se qualcuno è interessato a rispondere. Se così non dovesse essere, noi siamo disponibili ad intervenire perché non possiamo far finta di niente, ma dovremmo patrimonializzare, ovvero individuare un percorso ultradecennale per ammortizzare i costi”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò a proposito della situazione dello stadio Flaminio, al momento inutilizzato, ma inserito nel dossier per la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici 2024: “Se dovessimo vincere e ospitare l’Olimpiade – ha spiegato Malagò al termine della Giunta Coni a Roma – ce ne potremo e ce ne dovremo occupare. Ma ci sono due considerazioni da fare: potremmo non vincere e poi, in ogni caso, sapremo il verdetto solo il 13 settembre del 2017. Invito ad occuparsene chi ha la responsabilità di intervenire, vale a dire l’amministrazione comunale. Suggerirei di fare un bando che abbia logiche di appeal, se poi nessuno dovesse intervenire allora potremmo farlo noi, ma la semplice gestione dell’impianto non basterebbe perché dovremmo ammortizzare gli eventuali costi. Il Comune parla di 6-7 milioni, Luca Pancalli sostiene che i costi lieviterebbero tra i 10 e i 12 milioni”.