Ancora una medaglia per l’Italia alla Paralimpiade di Rio de Janeiro ed è ancora un oro, che però stavolta arriva dall’atletica. L’azzurra Assunta Legnante, già protagonista nei normodotati anni fa nella stessa disciplina, con la solita maschera da Diabolik conduce la gara fin dal primo lancio è proprio con l’ultimo lancio si consacra con la lunghezza di 15.74 m.
La gara non sembrava facile con le avversarie non di altissimo livello ma con l’italiana con tanti problemi alla schiena, da subito però la Legnante si è imposta con una misura sopra i 15 metri nonostante abbia palesato tanti problemi anche a stare in piedi.
Le dichiarazioni dell’azzurra a fine gara: “Sono strafelice, perché da capitano volevo dare il buon esempio. Ho sudato tantissimo, avevo un forte dolore alla schiena dove ho subito un intervento quest’anno ed ora posso anche andare a piangere per il dolore. Il problema ancora non è risolto del tutto e proprio per questo devo ringraziare tutto lo staff medico che mi ha permesso di vincere. Questa medaglia è un po’ di tutti e non mi aspettavo una misura così lunga per dover vincere. Bravissima è stata l’uzbeka a superare i 15 metri, impegnandomi particolarmente. In particolare una dedica va al mio compagno ed a due cuccioli di cui mi prendo cura da quest’anno, Michael e Nicole“.
Poi prosegue: “Un’emozione particolare vincere, proprio perché non me la sono potuta godere fino in fondo per il dolore. Ora non vedo l’ora di tornare a casa a risolvere tutto, perché so che al 100% valgo 18 metri. Io finché sarò la più forte continuerò a lanciare“.