Sette medaglie d’oro, cinque d’argento, cinque di bronzo. È questo il bottino dell’Italia all’Europeo di nuoto in vasca corta (25 metri) che si sono svolti dal 2 al 6 dicembre a Netanya, in Israele. Bottino che ha permesso alla nostra nazione di arrivare al secondo posto del medagliere, dietro alla sola Ungheria (11 ori, 3 argenti, 3 bronzi). Il risultato importante è stato quello di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero. Greg ha nuotato in 14’08’’06, stabilendo un nuovo primato mondiale ed europeo, stracciando il precedente di 14’10”10 di una leggenda, Grant Hackett, che resisteva da quasi 15 anni.
Nella gara regina, i 100 metri stile libero, si è imposto di prepotenza Marco Orsi. Le altre medaglie d’oro sono arrivate dalla solita Federica Pellegrini nei 200 metri stile libero, dalla staffetta maschile nei 4×50 misti, da quella femminile nei 4×50 stile libero e da quelle composte da uomini e donne nei 4×50 stile libero e nei 4×50 misti.
Il bilancio complessivo della spedizione azzurra è più che positivo. La solidità di fuoriclasse del calibro di Pellegrini e Paltrinieri, la consacrazione di Orsi e Rivolta, il ritorno a livelli competitivi di alcuni campioni, quali Scozzoli e Detti, la personalità di giovani di prospettiva quali Sabbioni e Di Pietro: sono tanti i motivi per essere fiduciosi alla vigilia dell’Olimpiade di Rio 2016.
In questi europei alcune big (Francia, Spagna, Gran Bretagna) hanno deciso di tenere un profilo molto basso, a discapito della competizione, ma quest’Italia, con il giusto mix di esperti e nuove leve, pare essere una nazionale di assoluto livello in grado di giocarsela con tutti. Soddisfatto il Direttore Tecnico Cesare Butini, secondo cui l’Europeo è stato ottimo sul piano dei risultati e della crescita dei singoli. Un trampolino di lancio in vista dell’importante competizione brasiliana. “Ora non bisogna esaltarsi – racconta Butini – ma lavorare con determinazione. I ragazzi sanno cosa penso e cosa pretendo, non desidero cali di concentrazione. Non sono ammesse eccezioni, soprattutto nella stagione olimpica”. A Rio la concorrenza sarà molta e agguerrita, ma un’Italia così può far paura a tutti.