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La stagione 2015/2016 della National Hockey League è ancora in attesa dell’ultimo verdetto perché i San Jose Sharks stanotte hanno rovinato la festa casalinga dei Pittsburgh Penguins. Ecco il racconto di gara 5 della finale di Stanley Cup con il recap, l’analisi del post-partita, le statistiche ed i voti per ogni singolo giocatore.
Tabellino del match:
PITTSBURGH PENGUINS – SAN JOSE SHARKS 2-4 (Penguins in vantaggio nella serie per 3-2)
Goal Penguins: Evgeni Malkin, Carl Hagelin
Goal Sharks: Brent Burns, Logan Couture, Melker Karlsson, Joe Pavelski
Tiri in porta: 46 a 22 in favore dei Penguins
Pre-game:
E’ la notte più importante di questi ultimi 7 anni per i Pittsburgh Penguins che accolgono la prima opportunità nella storia della franchigia di vincere una Stanley Cup fra le mura amiche dopo averne vinte 3 fuori casa. Coach Mike Sullivan non cambia praticamente nulla nelle sue linee a parte uno piccolo spostamento di Conor Sheary al fianco di Evgeni Malkin e Bryan Rust ai blocchi di partenza dando più esperienza alla top-line con Sidney Crosby, Chris Kunitz e Patric Hornqvist. I San Jose Sharks sognano in una super partenza con goal e vantaggio mai avuto in questa serie. Coach Peter DeBoer “boccia” Karlsson promuovendo, invece, Joonas Donskoi nella prima linea con Pavelski e Thornton.
1° periodo:
Pronti, via è subito uno spettacolo perché gli ospiti aggrediscono la partita e regalano almeno 3 minuti da incubo a Matt Murray. Brent Burns agisce dietro il net e dopo esser stato servito da Melker Karlsson sorprende il goalie dei Penguins con una forte conclusione sul primo palo. Un minuto e mezzo dopo è Logan Couture a raddoppiare il risultato sfruttando la conclusione di Justin Braun dalla blu. Il pubblico del Consol Energy Center si spaventa e nell’arena cala un silenzio anormale fino alla penalità per “delay of game” di Dainus Zubrus. San Jose non riesce a sostenere la carica dei Pens in powerplay che dopo pochi secondi segnano subito l’1-2 con Evgeni Malkin che sfrutta una deviazione di un difensore di fronte al net. Il 2-2 tarda solamente di 22 secondi con Nick Bonino che recupera un puck sanguinosamente perso da Brenden Dillon e tirando verso Martin Jones colpisce il compagno Carl Hagelin per la deviazione decisiva. Dopo questo inizio pazzesco, i Pens tornano ad alzare i ritmi con un altro powerplay per penalità di Brent Burns (high-sticking). Con il man-advantage Pittsburgh colpisce il palo con Chris Kunitz ed un doppio legno con Phil Kessel che illude il palazzetto e le telecamere. Pochi minuti dopo Eric Fehr cestina una grossa opportunità dopo un errore madornale di capitan Joe Pavelski che lascia ghiaccio libero all’ex attaccante dei Caps che si fa fermare da Jones. Il primo periodo si conclude con il colpaccio di Melker Karlsson che, alla fine di un’azione confusionaria, inganna Murray con un tiro strano ma efficace per il 2-3 e per la chiusura del primo periodo di questa finalissima con gli Sharks avanti nel punteggio.
2° periodo:
Dopo lo spettacolo di reti del primo periodo, la seconda frazione si presenta più “nervosa” e meno tecnica. Nei primi 15 minuti i Pittsburgh Penguins soffrono prima due buone occasioni per Matt Nieto e Joel Ward poi il “too many men on the ice penalty” che manda Phil Kessel nel box regalando il primo powerplay della notte agli ospiti. Poca pressione e poca pericolosità, il solo Logan Couture impegna Matt Murray per ben due volte con Joe Pavelski che fallisce il bersaglio sulla respinta. Anche i Pens usufruiscono di un powerplay per una “slashing” di Melker Karlsson su Conor Sheary ma non riescono ad esser così aggressivi come in quello che ha portato alla rete di Malkin. Gli uomini di Sullivan si svegliano negli ultimi 5 minuti prima con una doppia occasione targata Malkin-Maatta poi con un’altra chance importantissima con Kessel e Bonino che permettono a Martin Jones di esaltarsi con parate straordinarie (chiudendo il net anche a Hornqvist pochi minuti dopo). Il portiere degli Sharks chiude il secondo periodo con 17 salvataggi.
3° periodo:
Il terzo periodo inizia con gli Sharks che provano ad aumentare il loro vantaggio con il solito Logan Couture che salta un difensore e prova il backhand con il quale Murray non si fa sorprendere. Dopo questo primo “acuto”, tornano a dominare i Pittsburgh Penguins prima con Evgeni Malkin che inizia a dar spettacolo con grandi giocate oltre al tentativo di servire assist deliziosi poi Sidney Crosby e Patric Hornqvist che sfiorano il pareggio impegnando Jones due volte nel giro di pochi secondi. Il portiere degli Sharks si esalta e para un’occasione da A+ a Conor Sheary. Di lì i Penguins calano e dal nulla torna a giocare Joe Pavelski. Il capitano ci prova con una “spin-o-rama backhand” che Murray salva sul lato (mandando a vuoto Kris Letang. Nel tentativo di portare il match a casa s’inserisce anche Joonas Donskoi ma il colpo decisivo arriva con la penalità che regala il powerplay a San Jose nei minuti finali. Pittsburgh non riesce a reagire ed a presentarsi in modo pericoloso di fronte a Jones tanto che, in empty-net, subisce la prima rete ed il primo punto di Pavelski che fissa il punteggio sul 2-4. Discorso rinviato a gara 6 in California nella notte fra domenica e lunedì.
Analisi post-partita:
I San Jose Sharks sono ancora in vita ma siamo sicuri che questo sia lo spirito giusto? Probabilmente stanotte non contava più di tanto la prestazione ma solamente il risultato. Ad ogni modo c’è da dire che gli squali non hanno mai dato la sensazione di poter tenere testa a Pittsburgh come “organizzazione” giocando solamente i primi e gli ultimi minuti di questo match. In mezzo, il vuoto più totale. Una squadra totalmente in balia dell’avversario motivatissimo dal portarsi a casa la vittoria che avrebbe assicurato il titolo. Nei Penguins funziona tutto a meraviglia (tanto che vedremo tanti voti alti nella formazione di Pittsburgh) mentre negli Sharks, oltre a Couture, l’uomo in più è stato assolutamente Martin Jones. Il goalie è stato l’MVP discusso con 44 salvataggi ed una continuità di prestazione al di fuori del normale soprattutto dopo la pressione subita nel secondo periodo. Molto male, ancora una volta, Pavelski e Thornton che non riescono proprio ad esprimersi dando una sensazione di scarsa condizione fisica più che mentalità o “impossibilità” di penetrazione nel reparto difensivo dei Pens. Un piccolo appunto, comunque, bisogna farlo anche al rookie goalie dei Penguins, Matt Murray. Nella notte della dedica in una via di Pittsburgh (la “Matt Murray Avenue”), il portiere continua a mostrare evidenti problemi sui tiri a mezza altezza tra il guanto ed i gambali. Una chiara indicazione di Peter DeBoer ha dato l’input agli Sharks di tentare di tirare al “mirino” in quella zona per complicare la vita a Murray (si dice che l’allenatore di San Jose abbia studiato ore ed ore sui video delle sfide fra Pens e Lightning). Ad ogni modo le due squadre volano in California con i Penguins che tenteranno di chiudere il discorso in trasferta mentre gli Sharks avranno la grossa opportunità di caricarsi di fronte al pubblico amico e giocarsi tutto con il risultato alla pari in gara 7.
Statistiche del match:
Logan Couture raggiunge Jonathan Toews a 29 punti in una singola edizione ai playoff. L’attaccante dei San Jose Sharks colleziona tre punti solamente nel primo periodo eguagliando Mikita, Graham e Bure nell’impresa di farlo in un match ad “eliminazione” nella finale di Stanley Cup. Joe Pavelski si sblocca e sigla il 14esimo goal classificandosi come terzo fra i giocatori statunitensi con più reti in un’edizione della Stanley Cup (17 per Stevens e 16 per Mullen). Martin Jones diventa il primo portiere a vincere una partita della finalissima con 44 salvataggi mentre gli Sharks stabiliscono un nuovo record di franchigia con 6 vittorie in trasferta in post-season. Oltretutto San Jose è il quindicesimo team a vincere gara 5 con il risultato della serie per 3-1 a sfavore.
Pagelle Pittsburgh Penguins:
Patric Hornqvist (6,5) – Sidney Crosby (6,5) – Conor Sheary (6)
Phil Kessel (7) – Nick Bonino (6,5) – Carl Hagelin (6,5)
Bryan Rust (6) – Evgeni Malkin (7) – Chris Kunitz (6)
Eric Fehr (6,5) – Matt Cullen (6) – Tom Kuhnhackl (6)
Kris Letang (6) – Brian Dumoulin (5,5)
Ben Lovejoy (5,5) – Olli Maatta (5,5)
Justin Schultz (6) – Ian Cole (6)
Matt Murray (5) – Marc-Andre Fleury (s.v.)
Pagelle San José Sharks:
Joe Pavelski (5) – Joe Thornton (5) – Joonas Donskoi (5)
Melker Karlsson (6,5) – Logan Couture (7,5) – Patrick Marleau (4,5)
Joel Ward (4,5) – Chris Tierney (6) – Matt Nieto (6)
Tommy Wingels (6) – Nick Spaling (6) – Dainus Zubrus (5)
Brent Burns (7) – Paul Martin (6)
Justin Braun (6,5) – Marc-Edouard Vlasic (6)
Roman Polak (5,5) – Brenden Dillon (5,5)
Martin Jones (9) – James Reimer (s.v.)