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Come in molti si aspettavano, gara 1 della finale di Stanley Cup Nhl si conclude con la vittoria dei Pittsburgh Penguins contro i San Jose Sharks ma quanta fatica per conquistare il 3-2 finale. Sono i Penguins ad aggredire immediatamente il match con un grande pressing che manda in notevole difficoltà la difesa ma soprattutto la manovra degli Sharks. Gli squali si trovano ingabbiati nella prima frazione riuscendo a prevalere soltanto nei face-off anche per via dei sei messi a segno consecutivamente.
Nonostante ciò San Jose riesce a resistere anche al powerplay causato dalla penalità commessa da Dainus Zubrus per poi crollare nella rete dell’1-0 dei Penguins con il piccoletto Bryan Rust che, più lesto di tutti, sfrutta la deviazione fortuita di Marc-Edouard Vlasic per spingere in porta il puck anticipando Martin Jones. Un minuto e due secondi dopo la prima marcatura i Penguins raddoppiano con un Sidney Crosby indemoniato che riesce a conquistare la profondità mandando a vuoto i difensori ed accomodando un assist al bacio per Conor Sheary che spara in rete il 2-0 con il portiere degli Sharks un po’ troppo fuori dai pali. Pittsburgh va vicina al 3-0 perché San Jose prova ad attaccare ma senza una precisa organizzazione si sbilancia e lascia da solo Carl Hagelin che viene recuperato da un monumentale Brent Burns. Il primo periodo si conclude con 15 conclusioni a favore dei padroni di casa e con altre due importanti azioni da rete di Nick Bonino e Sidney Crosby.
Il secondo periodo è uno show dei San Jose Sharks che tornano sul ghiaccio grintosi ed alla prima opportunità in powerplay (specialità della casa), il giovane Tomas Hertl segna un goal storico perché marca il primissimo sigillo degli Sharks in una finale di Stanley Cup. Hertl raccoglie gli assist di Joonas Donskoi e Brent Burns per depositare in rete un puck apparentemente innocuo. A fine secondo periodo Patrick Marleau pareggia i conti battendo Matt Murray circumnavigando il net ed accompagnando il puck con la parte “esterna” del bastone. I 40 minuti si chiudono con un powerplay a favore dei Penguins per via dello sgambetto di Joe Pavelski ai danni di Brian Dumoulin oltre ad un accenno di rissa fra Evgeni Malkin e Joe Thornton.
Nel terzo periodo San Jose si spegne nuovamente e Pittsburgh torna alla carica impiegando più volte Martin Jones che almeno in due occasioni ci mette una pezza con i salvataggi tramite i gambali. I Penguins buttano via un powerplay al quinto minuto ma castigano gli squali con la rete del solito Nick Bonino che a 2:32 dal termine sfrutta l’assist di Kris Letang che si libera facilmente di Brent Burns che proprio in quel momento aveva perso il bastone. L’assalto finale non porta a nulla perché sia Pavelski che Thornton appaiono spenti ed il solo Burns ci mette qualcosa in più per cercare di far male a Matt Murray. Finisce 3-2 con il pubblico del Consol Energy Center in visibilio anche per il fatto che i Pens riescono a chiudere il match con una penalty kill perfetta.
Analisi della partita. I Pittsburgh Penguins hanno ribaltato le aspettative che li vedevano con una probabile politica di attesa. L’aggressione del match non ha dato scampo ai San Jose Sharks che non sono mai riusciti a perforare la difesa neanche con delle semplici ripartenze. Il pressing ovviamente non può durare per tutti e tre i periodi e di fatti come i padroni di casa hanno abbassato l’intensità gli Sharks son venuti fuori mettendo paura nel secondo periodo. La differenza la fa una pura casualità con il difensore Brent Burns che rimane senza bastone nell’azione decisiva della rete di Nick Bonino trovatosi da solo di fronte a Martin Jones. Nessuna supremazia ma tanti spunti interessanti a partire dal Game 2 dove, molto probabilmente, San Jose dovrà uscire anzitempo dalla “tana” perché tante volte nel corso di questa Stanley Cup abbiamo visto i Penguins partire in vantaggio, farsi recuperare ma riuscire a vincere ugualmente la partita. Buona la prestazione di entrambi i portieri con Matt Murray (Penguins) che chiude con 24 salvataggi e Martin Jones (Sharks) con 38 parate.
Statistiche del match. Bryan Rust e Conor Sheary, entrambi rookie, segnano le prime due reti dei Penguins in questa finale di Stanley Cup, questo fatto è la seconda volta che accade nella storia dei playoff con l’unico precedente nel 1924 (Montreal-Calgary). Per Rust questo è il sesto goal nella post-season, traguardo stagionale superato perché l’attaccante aveva segnato solamente 5 reti in 55 partite della stagione regolare (inoltre va a punti da quattro partite di fila). Nick Bonino mette a referto il secondo “GWG” di questa Stanley Cup (quinto in carriera) nonostante non ci sia mai riuscito in regular season. Matt Murray conquista la dodicesima vittoria pareggiando il record di Ken Dryden e Mike Vernon nelle stagioni da “rookie”. Ora il portiere dei Pens è lontano solamente tre vittoire da Cam Ward, Ron Hextall e Patrick Roy che detengono il record degli esordienti. I Pittsburgh Penguins sono il primo team di Eastern Conference a vincere il primo match della finalissima dal 2006 quando vi riuscirono i Carolina Hurricanes contro i Buffalo Sabres. Patrick Marleau (Sharks) dopo 481 goal in 1,411 partite in regular season ha sigillato la sua prima marcatura in una finalissima. Per l’attaccante di San Jose è il goal numero 65 in carriera ai playoff che lo posiziona 20esimo nella classifica marcatori. Brent Burns diventa il miglior difensore per punti dal 1994 salendo a quota 22 tramite due assist.
TABELLINO
Pittsburgh Penguins – San Jose Sharks 3-2 (Penguins in vantaggio nella serie per 1-0)
Goal Penguins: Bryan Rust, Conor Sheary, Nick Bonino
Goal Sharks: Tomas Hertl, Patrick Marleau
PAGELLE PITTSBURGH PENGUINS:
Patric Hornqvist (6,5) – Sidney Crosby (7) – Conor Sheary (6,5)
Phil Kessel (6) – Nick Bonino (6,5) – Carl Hagelin (6,5)
Bryan Rust (6,5) – Evgeni Malkin (6) – Chris Kunitz (6,5)
Eric Fehr (6) – Matt Cullen (6,5) – Tom Kuhnhackl (5,5)
Kris Letang (6,5) – Brian Dumoulin (6)
Ben Lovejoy (6) – Olli Maatta (6,5)
Justin Schultz (6,5) – Ian Cole (6)
Matt Murray (7) – Marc-Andre Fleury (s.v.)
PAGELLE SAN JOSE SHARKS:
Joe Pavelski (5) – Joe Thornton (5) – Tomas Hertl (6,5)
Joonas Donskoi (6) – Logan Couture (5,5) – Patrick Marleau (6)
Joel Ward (5,5) – Chris Tierney (6) – Melker Karlsson (5,5)
Tommy Wingels (5,5) – Nick Spaling (5) – Dainus Zubrus (5,5)
Brent Burns (6) – Paul Martin (6,5)
Justin Braun (5,5) – Marc-Edouard Vlasic (6)
Roman Polak (5,5) – Brandon Dillon (5,5)
Martin Jones (6,5) – James Reimer (s.v.)