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Ora che siamo giunti nella seconda metà delle finali di Conference è tempo di tirare un po’ le somme ed iniziare a discutere riguardo il prossimo vincitore del prestigiosissimo Conn Smythe Trophy. Questo trofeo viene dato dalla National Hockey League al giocatore che più di tutti ha mostrato doti da leadership trascinando la squadra a grandi risultati ed essendo, in tutto e per tutto, l’MVP (most valuable player) della Stanley Cup 2016. Il trofeo non implica per forza la “vittoria dei playoff” ma storicamente è più probabile che esso capiti nelle mani di un giocatore che a metà giugno alza la Stanley Cup. Andiamo a scoprire quali sarebbero i candidati più “consoni” al titolo di MVP dei playoff, squadra per squadra.
TAMPA BAY LIGHTNING (segnaliamo tre giocatori)
Nikita Kucherov: un attaccante dalla tecnica sopraffina in grado di far esaltare chiunque ami questo sport. Kucherov non ha sofferto l’assenza di capitan Steven Stamkos e non ha neanche risentito dei vari cambiamenti della famigerata “triplet’s line”, lui è sempre stato incisivo in qualsiasi linea (tanto che ultimamente coach Cooper lo impiega anche nella quarta in assenza del dodicesimo attaccante). E’ attualmente il capocannoniere della classifica marcatori con 11 reti ed attraverso i suoi 8 assist ha collezionato un ricco bottino di 19 punti che lo colloca al top della sua squadra.
Tyler Johnson: spesso affiancato a Nikita Kucherov, Tyler Johnson ormai è due anni di fila che risulta esser uno dei giocatori più decisivi dei playoff. Nonostante il “piccoletto” non sia mai stato draftato (per via della sua altezza non ritenuta consona agli standard della NHL), Johnson ha raggiunto Brad Richards a quota 7 reti in overtime ed ora è ad un passo dal record di franchigia di Martin St.Louis (un altro della categoria “bassi ma veloci”). 7 goal e 10 assist per un totale di 17 punti.
Victor Hedman: 4 goal e 9 assist per il difensore più devastante della Stanley Cup. Hedman è la perfezione fatta in persona, mai una sbavatura, sempre composto ed attento in fase difensiva oltre ad esser un “martello” in quella offensiva. Rapidità di passo, nonostante la nota statura, e grande abilità nel muovere il puck. Un faro insostituibile nel gioco di coach Jon Cooper.
PITTSBURGH PENGUINS (segnaliamo un giocatore)
Phil Kessel: arrivato come il “crack” del mercato estivo, Kessel non ha mai reso quanto ci si aspettava durante tutto il corso della regular season. Prima dell’inizio di questa stagione in molti parlavano di cifre sui 40-45 goal stagionali al fianco di gente come Sidney Crosby e Evgeni Malkin ma nulla. “Phil the thrill” ha trovato un’alchimia perfetta ai playoff con una nuovissima combinazione al fianco di Carl Hagelin e Nick Bonino (giocatori acquistati durante il corso dell’anno), la nota “HBK line” che ha fatto impazzire Washington e NY Rangers. Nonostante alcuni cali di prestazione di Hagelin e Bonino, Kessel è sempre positivo ed importante perché riesce a giocare bene anche nelle powerplay unit. Durante i playoff ha avuto sei partite di fila con almeno un punto ed ora conta 8 reti e 9 assist.
SAN JOSE SHARKS (segnaliamo due giocatori)
Logan Couture: come non citare il leader della classifica punti? Logan Couture è finalmente diventato un punto di riferimento per gli squali perché ora che i vecchi problemi fisici son lontani, l’attaccante sta rendendo al massimo. 7 goal e 13 assist per un totale di 20 punti avendo battuto tutti i record per lo “scoring” nella franchigia degli Sharks nel tentativo di trasportare San Jose alla prima finale di Stanley Cup dopo aver battuto Los Angeles e Nashville.
Joe Pavelski: uno dei giocatori più sottovalutati nella lega ma allo stesso tempo uno dei più amati dai tifosi dei San Jose Sharks, capitan “America” Joe. L’attaccante, assieme a Couture, è stato una pedina fondamentale per sbattere fuori i Los Angeles Kings in sole cinque gare con goal importantissimi soprattutto in trasferta. Pavelski ha dato continuità alla straordinaria stagione 2015/2016 dove è risultato esser il giocatore con più reti decisive dell’intera NHL. Il capitano è il capocannoniere (in fatto di reti) degli squali con 10 goal a cui si sommano 8 assist.
ST.LOUIS BLUES (segnaliamo un giocatore)
David Backes: il percorso dei Blues è abbastanza bizzarro e davvero incerto dando uno sguardo al futuro ed alle prossime gare contro San Jose. Possiamo dire di tutto, fortuna, fatalità ma dobbiamo per forza segnalare le prestazioni di uno dei capitani più “derisi” dell’intero panorama della National Hockey League. A David Backes gli si dava il merito di esser un grande lottatore ma lo si estraniava nei discorsi di “incisività” riguardo il risultato, l’aiuto nella produzione offensiva della squadra. Con un Tarasenko a luce alternata, Backes è riuscito ad imporre la propria “legge” con goal pesanti soprattutto in overtime pareggiando il record di franchigia. 7 reti e 6 assist, seconda posizione nella classifica punti della squadra dietro al solo “rookie” Robby Fabbri.