[the_ad id=”10725″]
Imbestialito, imbufalito e senza più pazienza. Sebastian Vettel è stato tamponato non una ma ben tre volte da Daniil Kvyat nelle prime tre curve del Gran Premio di Sochi. La terza gli è stata fatale. Ruota posteriore sinistra bucata e testacoda terminato contro il muro tra le imprecazioni di Vettel (audio infarcito di parolacce e di relativi beep). Una volta raggiunto il muretto, il tedesco furibondo ha prima parlato con il team principal Arrivabene, poi con l’ex capo Chris Horner invitato a spegnere i bollenti spiriti di Kvyat. Stavolta il russo ha chiesto scusa e dato la colpa a un bloccaggio delle gomme posteriori e una certa lentezza della Ferrari in curva 3, ma dopo l’atteggiamento strafottente di 15 giorni fa in Cina, nessuno gli crede. Forse sente la pressione: sembra che l’anno prossimo la Red Bull voglia appiedarlo a favore di Verstappen. Intanto è stato penalizzato con uno Stop&Go di 10” e meno 3 punti sulla patente. L’incidente con Vettel ha danneggiato e compromesso anche la gara di Ricciardo, a sua volta colpito dalla Ferrari.
Via radio il tedesco era una furia: “Mi hanno colpito, da dietri, c***. Non so chi sia stato, ma è stato un f*** tamponamento. Dovev voleva andare, cosa f***voleva fare?” E prima di lasciare il circuito ha detto: “Ho visto le immagini e non voglio aggiungere altro. Basta guardare il video. Non potevo andare da nessuna parte. Credo di aver fatto tutto quel che potevo. Ottimo scatto al via, alla prima curva ho affiancato Ricciardo. Poi alla curva 3. È stato tutto non necessario, la gara dura 53 giri non uno. Ero quinto, non era male, ma se chi ti sta dietro non frena, non puoi farci niente. Oggi non ho nessuna colpa e se tornassi indietro rifarei tutto uguale. Io non ce l’ho con lui, ma penso che oggi abbia fatto un errore e che abbia sbagliato anche due settimane fa, ma questo non serve a niente. Sono deluso, ma guardo alla prossima gara. E in un audio catturato dalla tv, si sente Vettel dire al suo ingegnere di pista Adami: “Dove voleva andare? Aveva tempo per reagire“.
Kimi Raikkonen regala alla Ferrari il podio numero 700 della sua storia. Ma è un 3° posto senza sorriso: “Il terzo posto non è esattamente quello che vogliamo, l’obiettivo è di portare le due macchine più in alto possibile. Ho fatto una buona partenza superando Bottas al primo giro, ma dopo non avevamo la velocità: ho cercato di reagire e andare più lungo al primo stint e così abbiamo passato la Williams, ma non ne avevo abbastanza per attaccare le Mercedes e alla fine ho dovuto gestire il carburante. E le Williams ripartono meglio dopo la Safety Car (forse allude la fatto che la Ferrari fatica a mandare subito in temperatura le gomme). Questo è quello che siamo riusciti a tirare fuori da questa gara ed è il massimo. Non potevamo stare davanti alla Mercedes“.
Anche il team principal Maurizio Arrivabene ha detto la sua: “Vettel è partito molto bene. Purtroppo quell’altro, quell’altro l’ha preso in pieno e non una volta sola. Abbiamo quindi parlato di questo. Non è colpa sua, non è un suo momento particolare, è colpa di chi gli è andato addosso. Raikkonen? Penso che con l’ingresso della safety car potesse far meglio, però ha fatto una buona gara“.