Formula 1

Formula 1: le pagelle del GP di Azerbaijan

Nico Rosberg - Foto Bruno Silverii

Nico Rosberg è il primo vincitore del GP di Baku. Sebastian Vettel 2° per meriti suoi e Perez 3°. Ecco le pagelle:

Team radio 10
Il gran premio è di una noia mortale, ma le comunicazioni tra i piloti e i loro ingegneri sono esilaranti. Piloti impreparati che non conoscono il regolamento. Sia Hamilton che Raikkonen dicono: “Io ti dico cosa faccio e te mi dici sì o no, questo lo puoi fare vero?” “No. È vietato”. Oggi le comiche.

Azerbaijan 10 –
La festa sotto il podio, i caroselli, le bandiere, il bell’inno, l’ospitalità, le famiglie allegre nonostante i gravi problemi interni. Grazie Baku

Rosberg 9.5
In un lampo ha trovato il feeling con questa pista e ha conquistato il suo secondo “grand chelem”. Al 15° giro ha 15” di vantaggio su Vettel e sotto la bandiera a scacchi il gap è uguale. Fa il pit-stop e rientra primo. Gara senza storia.

Vettel 9
Prende il controllo di tutto: sorpassone a Ricciardo in fondo al rettilineo e poi, memore delle strategie del muretto, si ribella all’ordine di entrare all’11° giro e prosegue. Pilota, addetto stampa, meccanico e stratega. Seb, il tuttofare.

Perez 8
Un weekend in crescendo. Dall’incidente nelle libere alla prima fila di sabato fino a una partenza super e al meritatissimo podio, il secondo dopo Montecarlo. La Force India-Mercedes migliore è la sua. Maturo.

Marchionne 7.5
Finalmente ha ammesso che la macchina ha dei problemi e non è all’altezza di Vettel pronto per la prima vittoria in stagione. Voto alto anche per il nuovo taglio di capelli.

Ecclestone 7.5
In due parole ha detto qual è il problema del GP di Monza: “Il contratto c’è, la penna pure, i soldi forse. È un problema politico”. Cristallino.

Wehrlein 7
Dopo 11 giri era 8° con la Manor. Sì avete letto bene. Peccato che finisca con un ritiro a causa dei freni completamente finiti. Piccolo eroe.

Ricciardo 5
Delude al via e in gara va subito in crisi con le Supersoft, le Soft e qualsiasi mescola gli montino. Il problema era la macchina troppo scarica. Domani è un altro giorno.

Hamilton 4
Un patire. Durante l’inno nazionale, dimostra una coraggio da leone: è l’unico pilota a proteggersi dal caldo con un ombrello. Roba da My fair lady. In gara: guai al motore, alle gomme (spiattellate che è un piacere), all’ERS, ma era tutta colpa sua che non si ricordava che settaggio usare. E quella lagna  con l’ingegnere su cosa fare era insopportabile e poco professionale anche se lui ha dichiarato che era il team ad aver cambiato qualcosa. A onor del vero: Niki Lauda lo ha difeso. Lewis, se non hai voglia e concentrazione, resta a Cannes!

Raikkonen 3
Quando gli urlano nelle orecchie di darsi una mossa sorpassa Ricciardo in evidente difficoltà fin dalle prime battute. Commette un errore e deve scontare una penalità di 5”, ma non è capace di scavare un margine per restare davanti a Perez. Infila una parolaccia dietro l’altra quando parla con l’ingegnere di pista, ma tocca vette di grande ilarità quando, dopo aver fatto passare Vettel, dice: “Sì ma ora dite a Seb di spingere altrimenti lo riprendo”. Io sto ancora ridendo.

Ferrari 2
Alla macchina mancano cavalli e aerodinamica. Il set-up è un equilibrio difficilissimo da trovare. Anzi, a volte sembra che ci voglia fortuna. Arrivederci al Mondiale 2020.

Circuito 1
Enormi strisce di plastica volano per il circuito avvinghiandosi alle ali anteriori, alle sospensioni e alle pance. Lo spettacolo è tutto qui, insieme alla torre. Il GP più noioso dell’anno? The winner is: Baku.

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