Allāindomani della notizia delle cure da 10 milioni di euro annui, ci siamo chiesti come sta veramente Michael Schumacher? E che futuro lo attende? Abbiamo provato a dare una risposta a queste e altre domande intervistando in esclusiva per Sportface il Professor Mario MeglioĀ (foto a sinistra), luminare italiano ordinario di Neurochirurgia allāUniversitĆ di Verona.
Professore, ĆØ verosimile che le cure di Schumacher costino 10 milioni di euro lāanno?
āTutto dipende dalle prestazioni fornite dai professionisti, dai paramedici, dai fisioterapisti che si occupano di lui quotidianamente, 24 ore su 24. I costi sono certamente elevati, ma che senso ha parlare di cifre? Ć un discorso capzioso che non mi piaceā.
In che senso, scusi?
āSchumacher ha la facoltĆ e il diritto di curarsi a domicilio, ma chiunque altro al suo posto avrebbe ricevuto le medesime cure e con la stessa qualitĆ anche in strutture pubbliche. Non facciamo passare il falso messaggio: chi ha tanti soldi si puĆ² curare e chi non li ha ĆØ paziente di serie B. I malati sono tutti ugualiā.
In base alla sua grande esperienza, esistono macchinari allāavanguardia in grado di fare la differenza o programmi sperimentali in cui potrebbe essere stato inserito?
āPartiamo da una premessa e teniamola presente per tutta la nostra chiacchierata: siamo nel campo delle ipotesi, anzi delle supposizioni perchĆ© non abbiamo notizie certe, non abbiamo visionato la cartella clinica. Ć plausibile pensare che stiano sperimentando soluzioni diverse. Ć un mito, ĆØ difficile lasciare andare un mitoā.
Torniamo al 2013: nellāincidente sugli sci lāex ferrarista riportĆ² danni diffusi al cervello con āematomi subduraliā, alcuni asportabili chirurgicamente, altri non raggiungibili. PuĆ² far chiarezza?
āEmatoma subdurale significa che cāĆØ una raccolta di sangue al di sotto della dura madre, la parte deputata a proteggere il cervello. Se la raccolta ĆØ di grosse dimensioni si deve assolutamente asportare perchĆ© comprime il cervello mandandolo in sofferenza. Nel caso di Schumacher si erano create anche microlesioni che non avevano un volume tale da essere trattate chirurgicamente, si poteva solo aspettare che si riassorbissero. Da quello che ho letto, il trauma del pilota ĆØ tale da non sperare in una ripresa autonoma e in una buona vita relazionale. Nella maggior parte di questi casi i pazienti muoiono, Schumacher ha resistito perchĆ© era un ragazzo sano, in perfette condizioni fisiche. Ripeto: non perchĆ© ha accesso a cure costoseā.
Dai bollettini medici e da alcune indiscrezioni ĆØ emerso il quadro di danni rilevanti a entrambi gli emisferi del cervello
āIn base alle nostre conoscenze, se, a quanto sembra, ha riportato un danno assonale diffuso, non ne uscirĆ mai. Capisco che la famiglia provi tutti i trattamenti, ma a volte ho lāimpressione che sia un purgatorio. Che ha la mia comprensioneā.
Nel 2009 Schumacher ebbe un altro trauma in cui riportĆ² una lesione allāarteria vertebrale del cervelletto, puĆ² essere stata unāaggravante?
āMi sento di escluderlo. Schumacher era ritornato alle gare, a una vita completa, gli esiti del trauma pregresso non hanno avuto alcuna rilevanza. Il colpo ricevuto a Meribel ĆØ stato devastanteā.
Ć stato in coma indotto per sei mesi e in ipotermia per abbassare la pressione endocranica troppo elevata. Queste terapie possono aver lasciato segni sul corpo?
āĆ il contrario. Quando il cervello ĆØ in sofferenza anche la circolazione del sangue diventa difficile, cāĆØ il rischio di unāischemia che porta alla morte delle cellule cerebrali quindi si tiene il paziente in coma farmacologico per salvaguardare il piĆ¹ possibile ogni funzione. Semmai, dopo sei mesi non ha senso tenerlo ancora attaccato al respiratore se non lo fa in modo autonomoā.
In questi due anni si ĆØ parlato di piccoli e lenti miglioramenti, niente di eclatante perĆ². Qual ĆØ lāipotesi migliore e quale la peggiore?
āNon posso rispondere. Non ho elementi sufficienti, ĆØ tutto nascosto, possiamo fare delle illazioni. A volte leggendo le novitĆ ho avuto lāimpressione che da un mese allāaltro il pilota uscisse allo scoperto e salutasse tutti come se nulla fosse, ma so che non sarĆ cosƬ. Lāunico fatto concreto ĆØ che Schumacher ĆØ sparito dalla circolazione. Sui presupposti noti, direi che si trova in uno stato vegetativo persistenteā.
Lāambiente familiare gioca un ruolo importante? Ć uno stimolo in piĆ¹?
āNon ĆØ scientificamente provato, ma aiuta, facilita il risveglio dal coma prolungato, perĆ² non lo determina. Bisogna fare attenzione ed essere precisi: un conto ĆØ il coma, un conto lo stato vegetativo permanente che indica unāassenza di contatto con lāambiente per mancanza dei presupposti anatomiciā.
In cosa puĆ² consistere la riabilitazione a cui Schumacher ĆØ sottoposto ogni giorno? E quanto puĆ² durare?
āSicuramente lavorano per evitare i rischi principali, lāanchilosi e il decubito, e si occuperanno della nutrizione parentale. La riabilitazione puĆ² durare decenni. La famiglia farĆ le sue scelte, sempre dettate dal cuore, per questo immagino che deciderĆ di andare avanti il piĆ¹ a lungo possibile. Qualunque sia lo stato dellāuomo Schumacher. Ć cambiata la sua vita, ma anche quella della moglie e dei figli. Ć normale che siano legati anche a ciĆ² che rappresenta, cullano lāidea del risveglio. Non gli diranno addio spontaneamenteā.
I margini di recupero?
āPurtroppo con uno stato di coma cosƬ lungo non ho grandi aspettative. Ad esempio se fosse vigile e collaborativo, la emiparesi al lato sinistro (causata dai danni allāemisfero destro, ndr) potrebbe regredire. Se fosse trasportabile in carrozzina sarebbe giĆ un grande passo in avantiā.
Ha la sensazione di un accanimento terapeutico?
āChi non prega e spera che possa accadere il miracolo quando si tratta dei propri affetti? Ho visto tanti malati in stato vegetativo e mogli e figli che si illudono di parlare con loro. A volte ĆØ vero, spesso no. Mi creda, noi medici abbiamo il massimo rispetto per la loro sofferenza, ma al tempo stesso ci spetta anche lāingrato compito di valutare quello che dicono cum grano salis. Tutte le volte ĆØ straziante. Ma le ribadisco una cosaā .
Prego, dica.
āHo visto tante persone inseguire chimere, svenarsi, credere a ricette miracolose, finire nelle mani di gente senza scrupoli. Non ĆØ la ricchezza a cambiare la vita di un malato, ma la competenzaā.
Ha unāesperienza ventennale, si ricorda se in passato ci sono stati sportivi che hanno recuperato in modo incredibile?
āNo. Le ripeto, non ho la certezza, ma il timore fondato che Schumacher sia in stato vegetativo permanente. Lo stanno curando bene e puĆ² vivere anni e anni salvo complicazioni, per esempio se non respirasse bene o non si alimentasse in modo autonomo. Bisogna capire quanto ĆØ decaduto il metabolismo, se rischia lo stato cachettico. Non possiamo saperloā.
Ai confini dellāanima e della sofferenzaā¦
āIo sono un tifoso di Schumacher, ĆØ una leggenda. Sogno che la famiglia stia coltivando il mito del supereroe, magari sta meglio di quanto dicano e si prepara a unāuscita trionfale. Un giorno si riaffaccerĆ al mondo, invincibile come lo ricordiamoā.