La bufera doping arriva anche nel nuoto cinese. La Wada sta indagando infatti su ben cinque casi di positività che sarebbero stati coperti dalle autorità locali. L’agenzia mondiale antidoping ha affermato in un comunicato che sta “esaminando” le informazioni che le sono state inviate dal Times su richiesta di informatori anonimi. Il quotidiano britannico infatti ha riferito dell’esistenza dei cinque presunti casi di doping, riscontrati in controlli effettuati tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 e a quanto pare nascosti prima dei trials olimpici che si disputeranno in Cina ad aprile. La Wada fa sapere che la Fina, il governo mondiale del nuoto, “ha confermato che sta indagando su questi casi”. L’agenzia mondiale antidoping conferma inoltre che “sta raccogliendo le informazioni rilevanti e monitorando la situazione da vicino; in particolare le mosse della Fina e delle relative autorità antidoping cinesi”.
“Va notato – rivela la Wada- che ci sono regole chiare e specifiche per la comunicazione pubblica di violazioni del regolamento antidoping che sono stabilite dal codice mondiale e che tutti i firmatari devono seguire”. L’ agenzia mondiale antidoping riporta anche delle “preoccupazioni manifestate dagli informatori”, che non hanno potuto contattare direttamente l”agenzia mondiale in quanto sorvegliati. In merito alle altre rivelazioni del Times, in particolare quelle relative a “un coach sanzionato che potrebbe ancora allenare in Cina“, la Wada afferma di avere chiesto al quotidiano britannico di dare le prove delle accuse e che frattanto “sta discutendo la questione con la Fina e le autorità antidoping cinesi. La Wada è al lavoro per esaminare tutti gli elementi di prova pertinenti e su questa base agirà rapidamente per proteggere i diritti degli atleti puliti”. Ci saranno prossimamente nuovi sviluppi ed aggiornamenti sulla vicenda.