La WADA, l’agenzia mondiale per l’antidoping, ha appena confermato che le password di Yuliya Stepanova per il suo account ADAMS (Anti-doping administration and management system) sono state illegalmente sottratte, permettendo all’hackeratore l’accesso alle informazioni personali della russa, compresi i suoi movimenti. La pericolosità dell’accaduto ricade nel fatto che la Stepanova è stata il testimone chiave che ha aperto le indagini della WADA che hanno portato allo scandalo doping che ha coinvolto l’intero sistema russo.
[the_ad id=”10728″]
La WADA si è resa conto dell’hackeraggio grazie al suo sistema di monitoraggio degli account ADAMS, che ha notato accessi sospetti all’account della russa, che in questo periodo si trova sotto protezione e nascosta. Il suo è stato un ruolo di testimone chiave nelle indagini WADA contro la Russia: la Stepanova ed il marito, ex ufficiale della RUSADA (agenzia anti-doping russa), avevano per due anni condiviso con l’agenzia mondiale anti-doping messaggi, e-mail, registrazioni e video di coach russi ed atleti connazionali che descrivevano come usassero sostanze proibite.
Il suo ruolo le ha causato moltissimi problemi, poiché numerosi colleghi ed addetti ai lavori russi le si erano scagliati contro, tacciandola di tradimento e doppiogiochismo, ed erano arrivate anche minacce dirette secondo la russa. Lei ed il marito, anch’esso direttamente coinvolto, erano presto fuggiti in Germania con il figlio piccolo in età infantile.
La diffusione illegale delle informazioni personali e delle posizioni delle russa hanno immediatamente fatto scattare l’allarme. La WADA è in contatto con le autorità e le forze dell’ordine ed ha ufficializzato che la Stepanova ed il marito sono stati obbligati a trasferirsi in un nuovo luogo ignoto per proteggere la loro incolumità e quella del figlio.