Il gruppo di hacker russi ‘Fancy Bear’ ha colpito una seconda volta. La WADA (Agenzia mondiale per l’antidoping) stessa ha comunicato l’avvenuto attacco tramite un comunicato sul proprio sito web. Gli hacker sono entrati in possesso dei dati medici protetti da privacy di 25 atleti (10 Usa, 5 Germania, 5 Gran Bretagna ed 1 da Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Romania e Russia).
“Gli hacker hanno illegalmente ottenuto l’accesso tramite un account del Comitato Olimpico Internazionale creato per l’Olimpiade di Rio, arrivando a dati medici confidenziali come le esenzioni a fini terapeutici forniti dalle federazioni sportive internazionali e dalle Organizzazioni nazionali antidoping (NADO)“, ha scritto la WADA. Parla anche il direttore generale Olivier Niggli, sottolineando di “essere consapevole del fatto che questo attacco criminale, che fino a oggi ha incautamente esposto i dati personali di 29 atleti, e’ molto doloroso per gli atleti presi di mira e che è motivo di apprensione per tutti quelli che hanno partecipato all’Olimpiade di Rio. Dispiace che alcuni criminali tentino di infangare il nome e la reputazione di alcuni atleti, ma possiamo assicurare che insieme alle forze dell’ordine e alle agenzie di sicurezza stiamo intervenendo. Condanniamo questa attività criminale e abbiamo chiesto al governo russo di intervenire e di fare quanto in suo potere per mettere fine a tutto questo. Questi continui attacchi informatici provenienti dalla Russia sono un forte ostacolo al lavoro che viene portato avanti per ricostruire un programma anti-doping russo adeguato“.
La WADA ha quindi concluso: “Non ci sono dubbi che questi attacchi sono una rappresaglia contro l’Agenzia e il sistema anti-doping mondiale, a causa delle indagini indipendenti che hanno smascherato il doping di stato in Russia“.