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CONI, svolta nel 2017: ‘Meno’ soldi al calcio, più finanziamenti agli altri sport

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Importante svolta nella distribuzione dei finanziamenti alle federazioni sportive da parte del CONI. E’ questa la notizia riportata in esclusiva da ‘Il Fatto Quotidiano’, che ha pubblicato delle anticipazioni sulla riforma che il CONI pubblicherà a breve. Una serie di innovazioni che per la prima volta riguarderanno anche la Federcalcio, protagonisti di trattamenti di favore nei precedenti anni, e che coinvolgono direttamente i 140 milioni di Euro che il Comitato Olimpico Nazionale distribuisce alle diverse federazioni per quanto riguarda la parte sportiva (diverse delle quali dipendono esclusivamente da tale finanziamento).

Innanzitutto, sarebbe previsto un ulteriore taglio di circa 10 milioni di Euro per il calcio e per Tavecchio, che dagli 80 milioni del 2011 potrebbe doversi accontentarsi di circa 30 milioni nel 2017, dopo una sorta di rivoluzione cominciata qualche anno fa guidata dalla Fidal (Federazione Italiana dell’Atletica Leggera), che denunciava squilibri che portavano il 50% circa dei fondi al calcio, lasciando l’altra metà della torta a circa 50 federazioni. Un taglio che, secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, però intaccherà quasi senza conseguenze il calcio, che è già pronto ad usufruire di un emendamento del Governo al decreto fiscale, che prevede che la Federcalcio potrà tenersi una fetta di diritti tv precedente destinata a categorie junior ed altre discipline (fetta sostanzialmente pari al taglio che il CONI applicherà…).

La seconda innovazione prevede che sia dato più valore alle performance nelle competizioni internazionale, i cui risultati portano più o meno fondi alla federazione coinvolta. Non saranno così solo valutati i podi ma anche i piazzamenti all’interno delle prime 8 posizioni. Sostanzialmente sarà meglio valutata la portata di un movimento, precedentemente espressa solo dai picchi di specifici campioni.

Infine, per l’ottenimento di più soldi, non conterà il numero di tesserati in generale, bensì solo quello di tesserati con certificato medico agonistico che abbiamo versato la quota di tesseramento. Così saranno aggirata l’inclusione di semplici amatori per ottenere più contributi. Ne farà ad esempio le spese la Federtennis di Binaghi, che potrà utilizzare solo 185 mila tesserati invece di 300 mila.

Per evitare eccessivi incrementi e soprattutto eccessive penalizzazioni, saranno applicate misure correttive. Nessuna disciplina potrà ricevere un incremento di benefici maggiore al 30% di quanto non ricevesse precedentemente (e le eccedenze saranno redistribuite alle discipline maggiormente penalizzate). Inoltre, il 20% dei 140 milioni di Euro a disposizione del CONI saranno bloccati ed a disposizione del presidente Giovanni Malagò, per compensare eccessivi squilibri (misura valida solo per i prossimi 3 anni e non più dal 2020).

Non si sbottona Malagò, che rinvia ufficializzazioni: “Ulteriori tagli al calcio? Ho una riunione nel pomeriggio con tutti i presidenti federali. Devo essere una persona seria, bisogna avere pazienza, non è corretto che io anticipi nulla perché c’è tutto un ragionamento che, al di là dei numeri, parte dai criteri, metodologia e applicazioni. Qualsiasi cosa io dica ora sarebbe oggettivamente sbagliata perché sarebbe oggetto di un’interpretazione che tiene conto del percorso che devo raccontare ai presidenti. Abbiate pazienza, io sono una persona seria”.

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