Il mondo del basket italiano è stato scosso dalla vicenda Siena. La squadra dell’ex presidente Minucci si è vista revocare in un sol colpo cinque titoli conquistati nel biennio 2012-2013 (scudetti 2012 e 2013, Coppe Italia 2012 e 2013 e Supercoppa 2013), cui si aggiungono provvedimenti di radiazione o inibizione per alcuni dirigenti della società toscana (tra cui lo stesso Minucci, radiato dal mondo FIP). La sentenza nasce dal deferimento per frode sportiva di sei dirigenti della Mens Sana Basket, dichiarata fallita nel 2014, e l’accusa di evasione e falsificazione dei bilanci tramite interposizione di altra società.
“C’è grande rammarico: è andata male, peggio di come si potesse pensare. Si tratta di una sentenza assurda e vergognosa”. Questo il commento del presidente della Polisportiva Mens Sana, Antonio Saccone, Polisportiva che deteneva la maggioranza delle quote del club. Per questo aveva tentato, senza successo, di costituirsi nel procedimento della procura federale FIP. “Faremo ricorso a ogni ordine e grado di giudizio. In primis per il diniego ricevuto alla costituzione nel procedimento e poi contro la sentenza stessa”.
La difesa insisterà sulla mancanza di un nesso causale tra le ipotesi di reato e la realizzazione di un vantaggio sportivo. Intanto, cominciano a diffondersi le prime polemiche in merito alla riassegnazione dei titoli revocati. Il formato dei play-off sembra essere ostacolo insormontabile per consentire la riassegnazione degli scudetti, ma nulla può essere ancora escluso. Milano (finalista nel 2012) e Roma (nel 2013) stanno alla porta.