Va tutto come previsto – o quasi – nelle sette partite NBA della notte. A fronte di qualche difficoltà (erano pur sempre in back-to-back, con la seconda partita in due giorni), i San Antonio Spurs superano i Miami Heat e, con un record di 4 vittorie su altrettante partite disputate, mantengono la vetta della Western Conference. Una W in meno per gli Oklahoma City Thunder vittoriosi contro i Los Angeles Lakers, grazie alla seconda tripla doppia consecutiva di un Russell Westbrook sempre più dominante; il suo ex partner in crime Kevin Durant è invece protagonista assieme a Stephen Curry della vittoria dei Golden State Warriors sul campo dei Phoenix Suns. Sempre a Ovest, i L.A. Clippers battono gli Utah Jazz, mentre a Est i Detroit Pistons superano agevolmente i Milwaukee Bucks. Finali rocamboleschi, infine, a Houston (dove i Rockets sconfiggono i Dallas Mevericks) e a Memphis (dove i Washington Wizards si arrendono ai Grizzlies all’overtime).
L.A. Clippers – Utah Jazz 88-75
Nel matinée californiano (prima serata italiana) è di scena allo Staples Center la sfida tra i Clippers di coach Doc Rivers e i Jazz di Quin Snyder. Dopo un sostanziale equilibrio a caratterizzare la prima frazione (che gli ospiti chiudono addirittura in vantaggio di 3 lunghezze), nel secondo quarto Chris Paul e compagni accelerano e mettono la testa avanti (+7 all’intervallo) per poi chiudere il conto nel terzo periodo (+13) e giocare in scioltezza l’ultimo quarto. Top scorer tra i losangelini è Austin Rivers, che mette a segno 19 punti con un ottimo 8 su 11 dal campo, mentre Blake Griffin realizza una doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi. Miglior realizzatore per i Jazz (sempre privi di Gordon Hayward) è invece George Hill, con 18 punti.
Phoenix Suns – Golden State Warriors 100-106
Seconda vittoria su tre partite per i Golden State Warriors, che tuttavia ancora non convincono. Dopo un buon inizio, Steph Curry (10 punti per lui nei primi 4′ di partita) e compagni si scompongono, subendo un parziale che porta i Suns a concludere in vantaggio di 8 il primo quarto (dopo aver condotto anche di 13 lunghezze). I Dubs sono comunque in partita e non impiegano molto a raddrizzarla, soprattutto grazie all’ennesima prova individuale eccellente di Kevin Durant, che mette a referto 37 punti (con 4 rimbalzi e 4 assist); Curry ne aggiunge 28 con un 5 su 8 al tiro da tre punti. A tal proposito si fa notare invece lo 0 su 6 dall’arco per l’altro “Splash Brother”, Klay Thompson, che comunque porta in dote 14 punti e 6 rimbalzi; non manca neppure il contributo di Draymond Green (“solo” 5 punti, ma con 13 rimbalzi e 9 assist). Inutili per Phoenix i 26 punti (con 6 rimbalzi) di TJ Warren e i 21 (con 5 rimbalzi e 6 assist) di Eric Bledsoe: i Suns infine devono capitolare.
Miami Heat – San Antonio Spurs 99-106
All’American Airlines Arena di Miami va in scena la sfida vista per due anni di fila (2013 e 2014) alle Finals, sebbene gli interpreti – specie tra i padroni di casa – siano ormai del tutto differenti. Gli Spurs – reduci dalla vittoria del giorno prima in quel di New Orleans – controllano la partita nel primo tempo, ma nella ripresa gli Heat tornano a farsi sotto pericolosamente, anche se non abbastanza: i ragazzi di coach Greg Popovich fanno loro la quarta vittoria in quattro partite, nonché – al momento – il miglior record nella Western Conference e nell’intera lega. Tra le fila dei texani (che tengono a riposo LaMarcus Aldridge per preservarlo dalle fatiche del back-to-back) va annoverata la doppia doppia da 20 punti e 11 rimbalzi di Pau Gasol, mentre top scorer è il solito Kawhi Leonard con 27 punti. Migliore tra gli Heat è invece il centro Hassan Whiteside, i cui 27 punti con 15 rimbalzi (e 4 stoppate) non bastano tuttavia per evitare ai suoi la sconfitta.
Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 113-96
Sfida a più volti quella giocata alla Chesapeake Energy Arena, dove i Thunder controllano il vantaggio, subiscono la rimonta dei Lakers e infine chiudono la pratica con relativa disinvoltura. Il tutto all’insegna di un Russell Westbrook candidato sin d’ora al titolo di MVP della regular season. Con 33 punti, 16 assist e 12 rimbalzi, la combo-guard realizza la seconda tripla doppia consecutiva (trentanovesima in carriera) e diventa il primo giocatore nella storia della NBA a collezionare una somma di 100 punti, 30 rimbalzi e 30 assist nelle prime tre gare della stagione (a una media di 38.7 punti, 12.3 rimbalzi e 11.7 assist). Peraltro, se Westbrook continuerà a essere assistito dai Victor Oladipo (20 punti in serata per l’ex Magic) e Steven Adams (14 punti e 12 rimbalzi) visti in serata, per i Thunder l’addio di Kevin Durant si rivelerà meno traumatico del previsto.
Detroit Pistons – Milwaukee Bucks 98-83
Al Palace di Auburn Hills – in quel di Detroit – arrivano i Milwaukee Bucks, reduci dalla partita (vittoriosa) del giorno prima contro i Brooklyn Nets. E i Pistons non hanno particolari difficoltà ad archiviare vittoriosamente la prima sfida stagionale contro i rivali nella Central Division della Eastern Conference. Un Andre Drummond da 20 punti e 23 rimbalzi e un Kentavious Caldwell-Pope da 21 e 6 rimbalzi trascinano i padroni di casa, mentre ai Bucks questa volta non basta un Giannis Antetokoumpo da 17 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. Seconda vittoria per Detroit, seconda sconfitta per Milwaukee (a fronte – per entrambe – di tre gare disputate).
Houston Rockets – Dallas Mevericks 93-92
A due giorni di distanza dalla prima partita (giocata all’American Airlines Center di Dallas e vinta dagli ospiti), ritorna la sfida tutta texana tra le due squadre, questa volta in scena a Houston. Ancora una volta sono i Rockets a spuntarla, ma con un finale decisamente rocambolesco. La squadra allenata da Mike D’Antoni domina il primo quarto e controlla il margine di vantaggio nei successivi due; ma il quarto periodo vede tornare sotto prepotentemente i Mavs (ancora privi di Dirk Nowitzki), che agguantano il pareggio a 4 secondi dalla sirena, grazie alla tripla di Wes Matthews. Per i Rockets un’unica soluzione: palla a James Harden, il quale penetra in area e subisce il contatto che lo manda in lunetta, con appena un decimo sul cronometro. L’intero Toyota Center trattiene il fiato quando il Barba sbaglia il primo dei due tiri liberi; ma la trasformazione del secondo regala la vittoria a Houston. 28 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, le cifre di Harden.
Memphis Grizzlies – Washington Wizards 112-103 (dopo OT)
È necessario un tempo supplementare per risolvere la partita del FedEx Forum tra i Memphis Grizzlies e i Washington Wizards. Sfida sostanzialmente in equilibrio per 48 minuti, con parziali a favore di entrambe le squadre, ma a 24 secondi dalla sirena la squadra della Capitale si ritrova in vantaggio di tre con palla agli avversari. Mike Conley la serve nelle mani di Marc Gasol, che – pur non essendo il tiratore di riferimento dei suoi – la spara nel canestro, trovando il fondo della retina (sua prima tripla stagionale) e il pareggio a quota 100. L’ultimo possesso è per i Wizards, ma John Wall spreca. L’overtime è un monologo dei padroni di casa, che colgono così la seconda vittoria su tre partite; Washington, invece, di vittorie è ancora a secco. Doppie doppie per Conley (con 24 punti e 11 assist) e Gasol (20 punti e 10 rimbalzi) tra i padroni di casa, per Wall (22 punti e 13 assist) e per Marcin Gortat (14 punti e 12 rimbalzi) tra gli ospiti.