Con la chiusura del mercato NBA alle porte, le voci sui possibili arrivi e sulle possibili partenze si fanno più forti. Quale futuro per Danilo Gallinari? Oggi intanto è arrivato il primo scambio, tra Detroit Pistons e Orlando Magic, con Brendon Jennings e Ersen Ilyasova in Florida in cambio di Tobias Harris. Miami Heat e Houston Rockets sono in contatto per un possibile scambio Hassan Whiteside-Dwight Howard, mentre i Cleveland Cavaliers di LeBron James hanno nel mirino Kyle Korver e Kosta Koufos per sopperire al quasi sicuro addio di Timey Mozgov a fine stagione.
Non sono esenti dai rumors nemmeno gli italiani, ma analizziamo bene la situazione. Nelle ultime ore si sono fatte più insistenti le insinuazioni su Andrea Bargnani e Marco Belinelli, rispettivamente ai Brooklyn Nets e ai Sacramento Kings, ma quelle più significative hanno riguardato senza dubbio Danilo Gallinari. Rimasto fuori dall’All-Star Game per pochi voti, il trascinatore dei Denver Nuggets potrebbe essere coinvolto in una trade per portare Blake Griffin e Lance Stephenson in Colorado.
Will Barton, Kenneth Faried Nikola Jokic, e appunto il Gallo, nella Grande Mela per costruire insieme a Chris Paul e DeAndre Jordan un roster di quantità e qualità. Il problema? Doc Rivers ha bloccato, e smentito, qualsiasi voce ribadendo più e più volte la volontà di voler continuare insieme ad una franchigia già assemblata e affiatata il percorso di crescita, malgrado i problemi extra-campo con il #32 e gli spettri della passata stagione. I motivi principali della chiusura, da parte dell’ex Celtics, non convincono appieno e lasciano comunque la porta aperta a qualsiasi cosa, soprattutto in una Lega che fino all’ultimo minuto regala sorprese.
Ma più in generale, come si comporterebbe il 27enne di Sant’Angelo Lodigiano in una contender, o in una presunta tale, viste le straordinarie prestazioni degli ultimi mesi? Perchè Danilo Galinari è questo. Un giocatore completo, a livello mentale e fisico, capace di cambiare con una giocata l’inerzia di una partita e di dare qualità offensiva e difensiva per almeno 30 minuti ad allacciata di scarpe. Un giocatore decisivo, insomma, da inserire nel quintetto a seconda della mentalità delle diverse franchigie, da usare come sesto uomo. Un giocatore che con l’Italia e i Nuggets si è dimostrato leader incontrastato, anche per le grandi capacità di giocare a tutto campo e con un’intelligenza cestistica sopra la media. Il Gallo sarebbe un’arma letale in praticamente qualsiasi pretendente al titolo. E anche se le acque non dovessero smuoversi quest’anno, le possibilità che l’azzurro possa un giorno lottare per il titolo sono tutto fuorchè da scartare.
