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Nell’incontro che rappresenta la seconda sfida stagionale tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, la fame di rivalsa di Steph Curry e compagni basta per surclassare i campioni in carica guidati da uno spento Lebron James. Dopo il match di Natale dello scorso dicembre vinto dai Cavaliers, i Warriors scendono in campo con uno spirito diverso, spinti da un pubblico che chiama vendetta a gran voce. Durante le ore precedenti alla gara sono trapelate voci di un presunto turno di riposo per James, Love e Irving indetto da coach Tyronn Lue, ma le stelle di Cleveland sono scese in campo regolarmente pur senza incidere troppo sul risultato finale. Uno a uno dunque per quanto riguarda la stagione regolare tra Golden State e Cleveland, che sperano di ritrovarsi nuovamente alle Finals per giocarsi il titolo e stabilire un ordine gerarchico definitivo nella lega.
Il primo quarto del match inizia in maniera totalmente diversa rispetto al primo scontro in regular season del giorno di Natale. Golden State chiede vendetta sia per la sconfitta di pochi giorni fa e sia per le Finals dell’anno scorso e l’intensità messa in campo nei primi possessi dai ragazzi di coach Steve Kerr parla chiaro. Dopo i primi 5 minuti il punteggio è di 12 a 4 in favore dei Warriors, frutto di una grande attenzione difensiva anche dopo accoppiamenti inconsueti (Irving-Durant) e della precisione al tiro in particolare di Thompson e Durant, ma Cleveland non molla e a 5’ dalla fine si riporta sul -4. La “Oracle Arena” esplode quando mette la sua prima tripla della serata anche Stephen Curry, riportando i suoi sul +10. Fa molta fatica l’attacco dei Cavaliers a tenere il ritmo dei padroni di casa, abili a punire gli avversari sia attraverso una serie di rapidissime transizioni e sia con il tiro dall’arco e la prima frazione di gioco termina con Golden State in vantaggio di 14 punti grazie ad un sonoro 37 a 22.
Non migliora la situazione di Lebron James e compagni nel secondo quarto, quando dopo appena tre minuti lo svantaggio arriva a toccare quota 22 punti. Prova a rientrare la squadra allenata da coach Tyronn Lue grazie soprattutto alle seconde linee e ad una maggiore percentuale al tiro. L’atmosfera si riscalda ancora di più quando per bloccare un contropiede avversario guidato da James, Draymond Green commette un brutto fallo giudicato Flagrant 1 dalla terna arbitrale dopo un lungo dibattito. Golden State sembra non accusare il colpo e con molta più energia rispetto agli avversari riporta il punteggio sul +22 a 2 minuti dall’intervallo. Svantaggio dovuto a molti isolamenti non andati a buon fine, assenza quasi totale di gioco di squadra e poca precisione nel tiro da 3 punti. L’ondata giallo-blu sembra inarrestabile, si va al riposo sul punteggio di 78 a 49 e la partita sembra ormai al capolinea.
C’è solo una squadra in campo anche nel terzo quarto e si chiama Golden State Warriors. Dominano i ragazzi di Steve Kerr, mantengono con facilità e scioltezza un vantaggio di 30 punti sugli avversari nei primi minuti senza mostrare segni di cedimento. Cleveland ci prova in tutti i modi a riaprire i giochi attraverso penetrazioni forzate o tentativi da tre punti, ma Golden State risponde ai canestri dei campioni in carica colpo su colpo senza fatica. Solo quando mancano 50 secondi alla fine del terzo parziale, i Cavaliers riescono a riavvicinarsi sul -23 mantenendo in vita un lieve barlume di speranza. Si va all’ultima frazione di gioco con il punteggio di 95 a 71 in favore dei padroni di casa.
Le due squadre tornano sul terreno di gioco per il quarto quarto con coach Lue che continua a provarci attraverso rotazioni standard nonostante il periodo piuttosto duro dei suoi dovuto alle numerose trasferte. È noto come Golden State abbia difficoltà nel gestire situazioni di ampio vantaggio, come testimonia il match perso contro i Memphis Grizzlies dopo un massimo vantaggio di 26 punti. Ma stavolta i Warriors tengono alto il livello d’attenzione e a 6 minuti dalla fine la partita viene considerata ufficialmente chiusa dai due allenatori che mettono in campo i giocatori di riserva per il cosiddetto Garbage Time. Ovviamente questa pesante sconfitta per i Cavaliers farà discutere e non poco, ma non bisogna dimenticare come i risultati in regular season lasciano il tempo che trovano e inoltre anche nella scorsa stagione, il 19 gennaio, i Warriors dominarono in un match contro Cleveland terminato sul 132 a 98. Sappiamo tutti com’è finita la stagione pochi mesi dopo.
Golden State Warriors – Cleveland Cavaliers 126 – 91 (37-22, 41-27, 17-22, 31-20)
Golden State: Green 11, Durant 21, Pachulia 4, Curry 20, Thompson 26, West 6, Iguodala 14, McGee 4, Livingston 13, Clark 2, Looney 0, McAdoo 3, McCaw 2.
Cleveland: Love 3, James 20, Thompson 6, Irving 17, Shumpert 15, Frye 0, Jefferson 11, Liggins 0, Korver 11, Felder 2, McRae 6, Jones 0.