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Nove le gare NBA giocate in un Monday Night che regala certezze. Su tutte, le due squadre attualmente detentrici dei migliori record della Western Conference e dell’intera lega, ovverosia Los Angeles Clippers e Golden State Warriors. I losangelini superano in casa i Toronto Raptors, mentre “quelli della Baia” completano a punteggio pieno (quattro vittorie su altrettante partite) il loro primo giro di trasferte a Est battendo degli Indiana Pacers non al meglio; una sola vittoria divide ora le due squadre. Alle loro spalle i San Antonio Spurs, che vincono la sfida tutta texana contro i Dallas Mevericks. Conferme importanti arrivano da altre squadre dell’Ovest, per l’occasione impegnate a Est; è il caso dei Memphis Grizzlies (vittoriosi contro gli Charlotte Hornets) e degli Houston Rockets (che hanno la meglio sui Detroit Pistons), entrambe in piena zona playoff.
Serata di riscatti invece per diverse squadre dell’Est, e in particolar modo per Philadelphia 76ers e Washington Wizards (che in casa superano rispettivamente Miami Heat e Phoenix Suns), trascinati gli uni da Joel Embiid, gli altri da Bradley Beal (che con 42 punti fa segnare il suo nuovo massimo in carriera). Vincono anche i Milwaukee Bucks, che grazie a uno Giannis Antetokoumpo da tripla doppia (21 punti, 10 assist e 10 rimbalzi per “The Greek Freak”) hanno la meglio sugli Orlando Magic. Last but not least i Boston Celtics, vittoriosi in rimonta sul campo dei Minnesota Timberwolves. Qui trovate la classifica aggiornata.
Indiana Pacers – Golden State Warriors 83-120
I Golden State Warriors completano il giro di quattro trasferte a Est facendo visita agli Indiana Pacers. Non c’è davvero partita alla Bankers Life Fieldhouse, dove i padroni di casa – impegnati in back-to-back dopo la vittoria all’overtime contro gli Oklahoma City Thunder – devono ancora fare a meno di Paul George (alle prese con un problema alla caviglia). Gli Warriors mettono il turbo sin dai primi minuti e chiudono il quarto d’apertura sopra di 13, che diventano 19 all’intervallo e 29 in chiusura di terza frazione; il quarto conclusivo, all’insegna del “Garbage Time”, consente a Steve Kerr di lasciar spazio alle seconde linee. Top scorer della serata è Klay Thompson, con 25 punti a referto; lo “Splash Brother” Steph Curry ne mette 22 con 6 rimbalzi e 6 assist, mentre Kevin Durant realizza una doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi. Miglior realizzatore per i Pacers invece è Rodney Stuckey, con 21 punti in uscita dalla panchina. I Golden State Warriors – il cui record attuale parla di dodici vittorie (le ultime otto consecutive) e due sconfitte – fanno ora ritorno sulla Baia.
Charlotte Hornets – Memphis Grizzlies 90-105
In casa degli Charlotte Hornets, i Memphis Grizzlies colgono la quinta vittoria consecutiva (nona su quattordici partite in stagione), grazie alla quale consolidano il proprio status nelle zone alte della Western Conference; viceversa Charlotte, dopo un inizio sorprendente, sembra mostrare leggermente il fianco. L’esito di questa sfida non è mai in discussione, con i Grizzlies che comandano la gara sin dal primo quarto. A trascinare Memphis è Mike Conley, che – firmato in estate il tanto discusso contratto faraonico che l’ha reso uno tra i più pagati di sempre – sta zittendo gli scettici sul campo; sono 31 i punti a referto totalizzati dalla point guard in serata. Il miglior realizzatore per gli Hornets è invece Frank Kaminsky, che in uscita dalla panchina segna 23 punti; ancora una volta vano risulta anche l’ottimo contributo di un Marco Belinelli da 14 punti, 5 rimbalzi e 4 assist.
Detroit Pistons – Houston Rockets 96-99
Prosegue il momento positivo degli Houston Rockets, che al Palace di Auburn Hills – in quel di Detroit – conquistano in volata la terza vittoria consecutiva (nona su sedici gare in stagione). Un successo che porta inevitabilmente la firma di James Harden; il Barba realizza infatti 28 punti, 11 assist e 8 rimbalzi, ben coadiuvato da Clint Capela, in doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi. Non bastano ai Pistons i 26 punti messi a referto da Kentavious Caldwell-Pope, così come i 13 con 16 rimbalzi di Andre Drummond; per Detroit arriva la nona sconfitta stagionale in quindici partite e i Pistons si ritrovano relegati nella parte bassa della Eastern Conference. Gli Houston Rockets di Mike D’Antoni, al contrario, sono in piena corsa per un posto ai playoff della Western Conference, la cui classifica li vede appaiati attualmente ai Memphis Grizzlies.
Minnesota Timberwolves – Boston Celtics 93-99
Significativa vittoria in rimonta per i Boston Celtics, capaci di tornare sotto da un -13 in apertura di quarto periodo e di imporsi così in casa dei Minnesota Timberwolves. Questi ultimi partono bene e sembrano in grado di controllare la gara, salvo poi subire un parziale di 31-12 nel già citato quarto conclusivo e arrendersi ai biancoverdi; si tratta un exploit in negativo al quale la squadra allenata da Tom Thibodeau – forse per l’inesperienza dovuta alla giovane età dei suoi componenti – non è nuova quest’anno. I Celtics volano soprattutto grazie ai 29 punti di Isaiah Thomas e ai 20 con 6 rimbalzi (e 5 assist) di Al Horford, il cui rientro dall’infortunio – una commozione cerebrale che l’ha tenuto fuori più a lungo del previsto – nelle ultime due partite è coinciso con altrettante vittorie. I T’Wolves sono sconfitti nonostante l’ottima prestazione di Karl-Anthony Towns, in doppia doppia da 27 punti e 18 rimbalzi.
San Antonio Spurs – Dallas Mevericks 96-91
A San Antonio va in scena uno dei tanti derby texani della stagione, quello tra Spurs e Dallas Mevericks. A spuntarla (di misura) sono i padroni di casa, pur senza LaMarcus Aldridge e Tony Parker, tenuti a riposo da Greg Popovich; questi può comunque contare su Kawhi Leonard, top scorer della serata con 24 punti e 9 rimbalzi. I Mavs, sempre privi di Dirk Nowitzki e Deron Williams, si affidano a Harrison Barnes, che mette a referto 20 punti e 9 rimbalzi; tuttavia, il miglior realizzatore della squadra di Rick Carlisle stavolta è Seth Curry, con 23 punti (e un cinque su dieci al tiro da tre, buon sangue non mente). Con undici vittorie e tre sconfitte maturate finora in stagione, i San Antonio Spurs si mantengono al terzo posto nella classifica provvisoria della Western Conference, a una sola lunghezza dai Golden State Warriors. Invece per Dallas – fanalino di coda della lega con due vittorie e undici sconfitte – i playoff sono già un miraggio e un’annata di transizione è l’unica prospettiva percorribile.
LA Clippers – Toronto Raptors 123-115
Non si fermano i Clippers di Doc Rivers, il cui record attuale – tredici vinte e due perse dopo quindici partite disputate – vale il miglior inizio di stagione di sempre nella storia della franchigia californiana. Avversari di turno allo Staples Center sono gli ostici Toronto Raptors, il cui giro di trasferte a Ovest li vede tuttavia attraversare un momento non facile. E contro questi Clippers nulla possono i canadesi: pur restando in partita sostanzialmente per tutta la gara, devono arrendersi infine a Lob City. LA è guidata come di consueto da Chris Paul, che mette a referto 26 punti e 12 assist, e da Blake Griffin, non particolarmente lontano dalla tripla doppia con 26 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. I migliori tra i Raptors sono invece i soliti Kyle Lowry e DeMar DeRozan, a referto rispettivamente con 27 e 25 punti (oltreché, entrambi, con 7 assist). Clippers attesi ora alla trasferta in quel di Dallas, cui seguirà il primo tour stagionale a Est.
Risultati altre partite:
Philadelphia 76ers – Miami Heat 101-94
Washington Wizards – Phoenix Suns 106-101
Milwaukee Bucks – Orlando Magic 93-89