E’ una festa totale. Milano, a vent’anni dall’ultima volta, vince la Coppa Italia superando, in ordine, Venezia, Cremona e Avellino (battuta 82-74 in finale). Dominando, in lungo e in largo, dal primo all’ultimo giorno, dando un segnale di superiorità di tutte le altre e mettendo in bacheca un trofeo diventato obiettivo di massima priorità. Perché allo scudetto di due anni fa aveva fatto seguito la sconfitta in finale di coppa lo scorso anno. Ma il presente è luminoso. Si può parlare di successo collettivo, suggellato da un Repesa vincente alla sua prima esperienza a Milano, coraggioso e convinto, che malgrado la prematura uscita dall’Eurolega ha subito trovato il modo per dare ai suoi la carica. Allo stesso tempo si può parlare di un piccolo successo per Sanders, eletto MVP, e di un enorme successo per quel Cerella operato venerdì e in campo già stasera per 7 minuti.
Avellino prova a contenere, ma Milano è micidiale. Sanders è ovunque, così l’Olimpia sfrutta l’incredibile intensità offensiva e difensiva per portarsi avanti 22-11 a fine primo quarto. In generale è una bella partita, ricchissima di spunti interessanti e di giocate di livello. Macvan contiene e tampona, riporta i suoi sul +10 (58-48) dopo che Nunnally aveva dato agli irpini il -4 (35-39) e anche il terzo quarto è equilibrato, con Avellino che chiude sotto di 5. Ma la partita cambia ancora con Sanders e McLean, che si caricano la squadra sulle spalle e guidano un parziale di 18-4 che dà il 78-61 a 3’45’’ dalla fine. Avellino prova a rientrare, trova un parziale di 7-0 negli ultimi minuti, ma è sulle gambe, stanca delle fatiche dei giorni precedenti. Milano vince, proprio come nel 1996, anno in cui poi arrivò anche lo scudetto numero 25. Ma forse è ancora presto per parlare di questo, forse perché anche la Sidigas ha ancora qualcosa da dire. E al forum, qualche mese fa, l’ha dimostrato.
Milano: Sanders 17, McLean 15, Macvan 14.
Avellino: Nunnally 25, Buva 13, Acker 9.
