Nell’ottava tappa della IAAF Diamond League di Stoccolma importante piazzamento per Alessia Trost. L’altista pordenonese è stata in lizza per giocarsi sino all’ultimo uno storico successo in Diamond League con l’amica-collega di specialità Ruth Beitia, vincitrice con 1,93. La pedana non è stata migliore di quella di Oslo, anzi. Le folate del vento norvegese hanno lasciato posto a una scura serata invernale con annessa pioggia a tratti e una pedana più simile a una pozzanghera. A farne le spese, l’altra azzurra in gara Desirée Rossit (Fiamme Oro Padova), che ancora in tuta per il freddo è stata eliminata alla misura di ingresso a 1,81. Progressione immacolata per la Trost a 1,81 e 1,86, e secondo balzo vincente per Alessia a 1,90, pari pari alla gara di Ruth Beitia. In tre a giocarsi l’1,93 (con la polacca Licwinko), la Beitia ha calato il jolly con un po’ di fortuna al secondo tentativo ottenendo a 1,93 il primato stagionale. Per la Trost il secondo posto, migliore della carriera in Diamond League e migliore di una atleta italiana nella storia della manifestazione. L’atleta della Fiamme Gialle sale a 10 punti nella Diamond Race di specialità, dove è terza assieme alla polacca Licwinko, terza anche stasera.
Può sorridere anche Libania Grenot. L’azzurra è partita più cautamente rispetto alla gara di Oslo, ed è stata in linea con la prima fino a metà curva, poi ha ceduto alla maggior freschezza della giamaicana Novlene-Williams Mills (52.29) e alla britannica Onuora (52.56), L’azzurra, terza in 52.62, ha preceduto l’altra britannica Bundy-Davies (52.71). Tempi vistosamente appesantiti dalla serata da lupi svedese. Per l’azzurra il conto dei punti nella Diamond race di specialità sale a 5, le vale la settima posizione.
La serata regala le migliori emozioni alla sua conclusione. Gli 800 uomini del duello Rudisha-Bosse trovano il colpaccio dell’altro keniano Rotich, che lascia a bocca asciutta i duellanti e vince in 1:45.07 su Bosse (1:45.23) e sul polacco Kszczot (1:45.41). Rudisha, annunciatosi vicino alla miglior condizione, è solo quarto in 1:45.69. Sul filo di una grande prestazione anche Ruth Jebet, la siepista del Bahrain che ancora una volta ha dimostrato di avere i numeri per il record mondiale. Lanciata dalla lepre Tuigong in 2:58.07 al primo mille, la Jebet ha perso qualcosa al secondo chilometro (6:01.28) e alla fine si è accontentata di vincere in 9:08.37, crono superlativo per le condizioni climatiche e tredicesima prestazione all-time.