Il Mondiale di ciclismo su pista di Londra inizia alla grande per l’Italia. Nella prima prova, la qualificazione dell’inseguimento a squadre, il quartetto formato da Elia Viviani, Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo ha riscritto la storia del ciclismo su pista azzurro, realizzando un tempo da urlo: 3’57’’800, il nuovo primato italiano. Cancellato il 4’00’’958 di Manchester 1996. I ragazzi di Marco Villa hanno letteralmente volato sul parquet del velodromo di Lee Park Valley (lo stesso dell’Olimpiade del 2012), tenendo una media superiore ai 60 chilometri orari per percorrere i 4000 metri di gara. Il commissario tecnico italiano si era così espresso nei giorni scorsi: “Possiamo abbattere il muro dei 4 minuti, per noi sarebbe come vincere l’oro”. Una frase profetica, perché Elia Viviani e compagni pronti via hanno subito fatto il colpaccio. E ora sognare una medaglia vera non è impossibile, anche se la concorrenza non manca. L’Italia ha resistito in testa a lungo e ha concluso in quarta posizione la prova di qualificazione.
Il quartetto azzurro è stato il terzo a scendere in pista, dopo Ucraina e Spagna e, a fine gara, deve inchinarsi soltanto ai top team, i padroni di casa della Gran Bretagna (3’55’’664), l’Australia (3’55’’867) e la Nuova Zelanda (3’57’’050), gli unici con i nostri a scendere sotto il muro dei 4 minuti. Un risultato che ci autorizza a sognare. Raggiante il commissario tecnico Marco Villa dopo lo storico tempo: “Sono contento perché questo è un gruppo vero e si merita una simile soddisfazione. Se avessimo cominciato prima, adesso saremmo all’Olimpiade” (gli azzurri sono matematicamente fuori dai giochi per Rio 2016, ndr). Resta il rammarico, perché, come dice il selezionatore azzurro, questo è un tempo da qualificazione olimpica. Peccato, ma ora è già tempo di pensare a domani pomeriggio, quando ci sarà il round 1 dell’inseguimento a squadre (ore 18 italiane). L’Italia se la vedrà con la Gran Bretagna di Sir Bradely Wiggins, un inseguimento che vale la finale per la medaglia d’oro. I ragazzi di Villa sono chiamati a un’impresa, ma sognare non costa nulla. E poi, anche in caso di sconfitta, ci sono sempre le altre medaglie…