Nuovo anno e nuovo sport. Gli azzurri del pentathlon moderno hanno lavorato nelle ultime settimane a Catania, dove la preparazione è stata inevitabilmente diversa in un 2025 di rivoluzioni e cambiamenti. Il 25 febbraio la stagione internazionale inizierà con la tappa del Cairo di World Cup e sarà un appuntamento storico, perché a livello senior debutterà la disciplina ad ostacoli che sostituirà l’equitazione in questo quadriennio che sfocerà nelle Olimpiadi di Los Angeles. Come è noto nel novembre 2022 il Congresso dell’Uipm (Union Internationale de Pentathlon Moderne) diede il via libera, con l’83,3% dei voti favorevoli, alla mozione che prevedeva l’introduzione di una nuova disciplina a ostacoli, in sostituzione dell’equitazione. Un modo per rendere il pentathlon più sostenibile (riducendo i costi) e accessibile, blindando così il posto a Los Angeles. Adesso si passa dalle parole ai fatti. Con nuovi protagonisti.
I BIG AZZURRI PRONTI AD UNA STAGIONE DA PROTAGONISTI
La rivoluzione, scontato dirlo, è grande. E tutti dovranno adattarsi. Anche se c’è chi, come gli junior che hanno già avuto modo di testare la nuova disciplina, potrà partire con un vantaggio tutt’altro che scontato. L’Italia ha comunque grandi carte da giocarsi con i suoi big. “Adesso sto approcciando alla nuova disciplina e bisogna lavorare sulle basi e su questo nuovo sport, nel quale ovviamente punto a essere molto competitivo”, le parole di Giorgio Malan. che a Parigi nell’equitazione fece registrare un percorso netto (300 punti) nella prova di equitazione, proprio come Alice Sotero (che chiuse però tredicesima), mentre Elena Micheli (quinta a Versailles) si fermò a quota 293. Per entrambe le big azzurre la specialità è il nuoto (il loro primo sport da bambine). Un cavallo di battaglia da proteggere ora che il cavallo (quello vero) sparirà dalla loro vita sportiva.
LE STAR INTERNAZIONALI ALL’ESAME OSTACOLI
L’introduzione della disciplina ad ostacoli rischia di cambiare gerarchie internazionali. C’è curiosità per vedere all’opera i campioni olimpici Ahmed El-Gendy (che in passato sofferto di problemi alla spalla e una disciplina del genere potrebbe non aiutarlo) e Michelle Gulyás, oltre a quegli atleti che hanno sempre puntato sull’equitazione. A partire dalla britannica Kerenza Bryson, che a differenza di molte sue colleghe ha un background principalmente incentrato sull’equitazione avendo trascorso l’infanzia in un maneggio. Discorso simile anche per il giapponese Taishu Sato che nel 2022 protestò (peraltro prima di un assalto contro l’italiano Giuseppe Mattia Parisi) mostrando una maglietta recante il messaggio: “Keep Riding & Change the Rules”. Un appello non preso in considerazione. Il pentathlon cambia volto e si prepara a conoscere nuove star. E i big dovranno tenere conto del fatto che i campioni giovanili gareggiano nella disciplina ormai da tempo. Tra di loro c’è Farida Khalil, prossima a compiere 14 anni. L’egiziana da aprile a ottobre 2024 ha gareggiato 13 volte tra eventi individuali, a squadre e a staffetta ed è finita sul podio in dodici occasioni. Dopo essersi confermata campionessa mondiale U17, ha chiuso l’anno con quattro ori ai Mondiali U19. In vista di Los Angeles 2024, quando avrà 17 anni, gli addetti ai lavori già segnano sul taccuino una outsider per le medaglie.
CHIUSA LA PREPARAZIONE DEGLI AZZURRI A CATANIA
Intanto, gli azzurri hanno chiuso la fase di preparazione a Catania, dove la Federazione ha trovato strutture adeguate alle nuove esigenze. Presenti complessivamente 18 pentatleti, nove ragazzi e nove ragazze, a cominciare dal bronzo olimpico Giorgio Malan (Fiamme Azzurre). Con lui anche Federico Alessandro (Aeronautica Militare), Matteo Bovenzi (Aeronautica Militare), Roberto Micheli (Fiamme Oro), Valentina Martinescu (Junior Asti), Ludovica Montecchia (Aeronautica Militare), Maria Lea Lopez (Carabinieri), Aurora Tognetti (Carabinieri), Alessandro Pavolini (Circolo Delle Muse), Elisa Sala (Esercito), Alice Sotero (Fiamme Azzurre), Maria Beatrice Mercuri (Fiamme Oro), Giorgio Micheli (Fiamme Oro), Alice Rinaudo (Fiamme Oro), Emanuele Tromboni (Fiamme Oro), Luca Gioia (P.M. Guidonia), Edoardo Ventrinici (P.M. Guidonia), Sara Forti (Pentafiano). “Dal punto di vista tecnico sportivo, gli allenamenti si sono svolti secondo il programma prestabilito nonostante, nella seconda settimana, il clima non abbia facilitato gli impegni all’aperto, ma, grazie alla disponibilità del CUS e dell’hotel, si sono trovate adeguate soluzioni alternative. – ha spiegato il Dt Duranti – Gli atleti si sono comportati egregiamente, facendo gruppo e collaborando con i tecnici sia nei momenti di allenamento che extra. Grazie all’impegno dei tecnici tutti, non ci sono state criticità e i programmi hanno dato i frutti desiderati. Il riscontro da parte dello staff e degli atleti è più che positivo. Si è respirata un’aria di tranquillità e impegno che ha favorito il buon esito complessivo. Vorrei sottolineare l’impeccabile organizzazione logistica del Team Leader e la gestione dello staff da parte del vice direttore tecnico che ha sopperito alle problematiche che il nostro sport comporta costantemente”.