La pallanuoto sta per andare incontro a una vera e propria rivoluzione, con l’obiettivo di rendere il gioco più dinamico, spettacolare e accessibile al grande pubblico. Le nuove regole introdotte da World Aquatics mirano a rivoluzionare il gioco, come testimoniato dai primi esperimenti della Coppa del Mondo ad Otopeni, dove la Spagna ha conquistato il titolo, superando Ungheria, Grecia, Montenegro, Croazia e Giappone; fuori dalla fase finale invece la Serbia tricampione olimpica e gli Stati Uniti bronzo a Parigi. Nel prossimo meeting di febbraio si potrebbe decidere di confermare le nuove norme, e a quel punto dai Mondiali di Singapore (2025) si andrebbe fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Le nuove regole della pallanuoto
Il cuore delle modifiche risiede in un gioco più rapido e con un maggiore numero di gol previsti. Il campo da gioco rimane invariato (25 metri), ma i tempi di possesso sono ridotti a 25 secondi per il primo possesso e 15 per il secondo. Questo cambiamento riduce il tempo per ragionare e obbliga gli atleti a mantenere alta l’intensità. Il ritmo di gioco aumenta notevolmente, con un impatto visibile sulle prestazioni fisiche e mentali degli sportivi.
Per quanto riguarda i pallanuotisti in vasca, diventano sette i giocatori di movimento, con l’attaccante che può diventare portiere ad una mano, mentre in totale saranno in 14 a referto. L’introduzione della possibilità di utilizzare il VAR a chiamata rappresenta un altro passo verso l’evoluzione. Ogni squadra ha a disposizione due richieste di revisione, ma se si sbaglia la prima, la seconda va persa. Questo responsabilizza gli allenatori, spingendoli a prendere decisioni rapide e strategiche.
Il CT del Settebello Sandro Campagna convinto dalle nuove regole della pallanuoto
L’Italia era presente col CT Alessandro Campagna, coinvolto dai membri del comitato tecnico e dai colleghi allenatori. La sua parola è importante, ha il peso dell’esperienza, di 40 anni di successi ed evoluzioni. “Sono andato a vedere le partite ed ero abbastanza scettico perché memore degli esperimenti effettuati 10 anni fa con il campo ridotto e il possesso a 30 secondi – ha sottolineato il CT del Settebello -. Torno con idee diverse: il possesso a 25 secondi, col successivo a 15, rende il gioco molto più dinamico. Aumentano le azioni da gol e le partite diventano più spettacolari ed anche incerte perché un calo di intensità, un momento di deconcentrazione, può costare un break pesante. Nelle seconde azioni prevale l’istinto del giocatore, emerge la qualità individuale: estro e tecnica“.
Le proposte ulteriori di Campagna
La World Aquatics sembra indirizzata a confermare la riforma regolamentare anche per il futuro. “Non credo che si tornerà indietro – prosegue Campagna -, forse è possibile migliorare alcune cose. Concedere più secondi alla seconda azione per permettere una maggiore organizzazione; evitare tempi morti dopo un gol, perché ne prevedo almeno 30 a partita, magari emulando il tennis che obbliga a servire entro un determinato tempo dalla fine del punto. Evitare inutili check al Var come in occasione del gol/no gol e del tiro sulla sirena che potrebbero essere definiti direttamente dal giudice del Var, che se fossero due con monitor indipendenti sarebbe meglio, senza coinvolgere l’arbitro. Accorciare i time out a 30 secondi, ma allungare a 5 minuti l’intervallo tra il secondo e terzo tempo per consentire ai giocatori di rifiatare“.
Il ruolo decisivo della preparazione atletica
Campagna ha poi parlato anche dell’importanza della preparazione atletica: “Diventa ancora più determinante la preparazione atletica per gestire la fatica fisica e mentale, mantenere alto il livello con la possibilità di ruotare i giocatori e dunque la base del movimento da cui attingere. La risposta mentale dev’essere immediata con la capacità dei giocatori di reagire agli impulsi e alle informazioni raccolte durante una partita. Pertanto la selezione del giocatore sarà ancora più importante perché la capacità di adattamento alla partita sarà un’ulteriore componente da valutare. Ad esempio, tra le squadre che ho visto, la Spagna all’inizio ha faticato molto, poi ha capito come sfruttare il gioco e ha vinto il torneo“.
E ancora: “La preparazione degli atleti cambierà inevitabilmente perché devono essere capaci di effettuare almeno una cinquantina di scatti tra i 10 e i 15 metri a partita. Pertanto si andrà verso un allenamento ad alta intensità inframmezzato da recuperi. Già abbiamo cominciato a raccogliere tutti i dati necessari per svolgere un’adeguata preparazione in vista dei mondiali di Singapore“.
Nuove regole anche per le gare di club
L’introduzione di queste nuove regole non si limita agli eventi internazionali, ma dovrà probabilmente estendersi anche ai campionati di club. Tuttavia, Campagna ha messo in guardia sulle difficoltà che potrebbero sorgere nei campionati giovanili o di categorie inferiori, dove la velocità del gioco potrebbe essere un ostacolo per gli atleti meno preparati. “Non basterebbero più 3/4 allenamenti a settimana. E credo che questo aspetto, con le debite proporzioni, allargherà il divario anche tra le nazionali più e meno forti. È chiaro che le nuove regole produrranno maggiori occasioni da gol. Quindi chi tira meglio ha maggiori possibilità di vincere. Il divario è destinato ad aumentare, almeno all’inizio. Se s’intende mantenere lo stesso numero di nazionali partecipanti ai grandi eventi forse bisognerebbe dividere in due livelli la competizione per evitare partite scontate“.