La pallanuoto studia nuove soluzioni per “svecchiare” il regolamento, con l’obiettivo di ampliare la platea di appassionati rendendo più popolare questo sport e avvicinando i giovani. Pochi giorni fa, la World Aquatics ha testato le nuove regole nella World Cup che si è tenuta a Otopeni, in Romania: cambiamenti ben precisi con l’obiettivo di rendere il gioco più frenetico. Tra le conseguenze più ovvie ci sarà anche una nuova proporzione per quanto riguarda il numero di gol segnati, destinato ad aumentare. Tanti gli aspetti che cambiano, secondo queste nuove regole che potrebbero essere già confermate nel prossimo meeting di febbraio. In quell’occasione, il tema del regolamento sarà centrale, con il mondo della pallanuoto che poi correrà veloce verso i mondiali di Singapore, mentre nel 2028 ci sarà l’appuntamento con le Olimpiadi di Los Angeles.
Pallanuoto, cosa prevedono le nuove regole
Come detto, le nuove regole sono già state testate nell’ultima World Cup che, per la cronaca, ha visto trionfare la Spagna davanti a Ungheria e Grecia. Dalle finali, che hanno visto anche Montenegro, Croazia e Giappone, sono rimaste escluse Serbia e Stati Uniti, protagoniste alle ultime Olimpiadi. Ma cosa prevede il nuovo regolamento della pallanuoto? Innanzitutto, il primo possesso scende a 25 secondi, mentre il secondo a 15 (prima erano, rispettivamente, 30 e 20). Poco tempo per pensare alla costruzione del gioco e per tirare: gioco più frenetico, si è detto. Un altro aspetto fondamentale è il Var a chiamata, più precisamente due per squadra: ma se fallisci il primo, perdi anche il secondo. Sette i giocatori di movimento (quattordici a referto), con l’attaccante che può diventare portiere a una mano. In tutto questo, il campo diventa da 25 metri.
Il parere di Sandro Campagna
L’Italia non ha partecipato alla World Cup, data la squalifica dopo i fatti ben noti di Parigi, ma era presente il ct del Settebello, Sandro Campagna, coinvolto dai membri del comitato tecnico. Dall’alto dei suoi 40 anni di esperienza, segnati da un numero infinito di trionfi, il suo parere è sicuramente uno dei più autorevoli in materia. In tanti anni, Campagna ha potuto assistere a diversi esperimenti di questo tipo, talvolta uscendone con un parere negativo. “Memore degli esperimenti di dieci anni fa, ero scettico. Ma torno con idee diverse: il possesso ridotto rende il gioco più dinamico – spiega Campagna ai microfoni della Federnuoto –. Le partite diventano incerte e spettacolari, un calo di intensità può costare un break pesante. Nelle seconde azioni, prevale l’istinto del giocatore”.
Un aspetto fondamentale, con questi ritmi così alti di gioco, sarà la preparazione e la condizione atletica dei giocatori: “Saranno temi determinanti per gestire la fatica, sia fisica che mentale. Sarà importante anche mantenere alto il livello con la possibilità di ruotare i giocatori. La risposta mentale dei giocatori dovrà essere immediata. Dal punto di vista fisico, è stato evidente il calo nel terzo tempo di gioco”.
“Non credo che si tornerà indietro”
Positiva anche la sperimentazione del Var a chiamata: “Questa possibilità è piaciuta a tutti gli allenatori che sono stati bravi a sfruttare l’opportunità, responsabilizzati dal fatto che se sbagli la prima chiamata perdi la seconda”. La sintesi finale è quella di una buona impressione generale e di una World Aquatics decisa ad andare fino in fondo su questa strada: “Non credo che si tornerà indietro – è la sentenza di Campagna –. Forse si può migliorare qualcosa, ad esempio concedere più tempo al secondo possesso per permettere una migliore riorganizzazione. Si possono anche evitare i tempi morti tra un gol e l’altro, perché con queste regole ne prevede almeno trenta a partita. Inoltre, si potrebbe accorciare il time out a 30 secondi e aumentare l’intervallo a cinque minuti per consentire ai giocatori di rifiatare”.