“Il Settebello ha subito un torto sportivo, è innegabile“. Così Giovanni Malagò, presidente del Coni, che a margine dell’evento ‘Eroici’ – docufilm che racconta i cento anni del Corriere dello Sport – E io ho anche ufficialmente preso posizione su questo con atti ufficiali. Se a un torto sportivo reagisci in questo modo sai benissimo cosa ti può succedere. A qualsiasi squadra sarebbe successo questo o altro. Penso, inoltre, che alcuni rappresentanti delle istituzioni che in questi mesi hanno alimentato questa situazione non hanno aiutato il Settebello. Tutti sbagliamo, a cominciare da quell’arbitro, ma non ci si può far giustizia da sé“. Malagò commenta così la squalifica che ha seguito la protesta del Settebello nel corso dei Giochi di Parigi 2024. “Quello della squalifica della pallanuoto è un tema delicato, il classico tema che se si ragiona da tifoso, con la pancia, doverosamente si esterna il proprio stato d’animo di disappunto. Se poi sei un dirigente sportivo quello che devi fare è mantenere lucidità e fare il possibile, e anche qualcosa di più, per attutire quello che era un serio problema con le altre istituzioni sportive. Adesso vedo finalmente che sia i giocatori sia i rappresentanti hanno un modo di esternare la situazione in un modo più corretto“, prosegue, prima di sottolineare di essere “sempre dalla parte del Settebello, ma credo che sia sacrosanto essere dalla parte che ti porta ad ottenere qualcosa. La prova provata di tutto quello che sto dicendo, mentre si sbandieravano atteggiamenti antagonisti alle decisioni che si sarebbero potuto prendere, è che la sera stessa è arrivata una lettera in cui, pur ribadendo i torti subiti, si riconoscevano le responsabilità e si chiedeva scusa”, conclude Malagò.