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Venerdì sera insieme ai campioni del Settebello: ai nostri microfoni Matteo Aicardi, centroboa della Pro Recco, ed Edoardo Di Somma, difensore della Pro Recco. Le stelle della Pallanuoto italiana si raccontano a Sportface.it, seguiti da remoto dagli interventi dell’amico e compagno di squadra Stefano Luongo, attaccante della Pro Recco. Gli azzurri ci parlano delle loro giornate molto diverse ai tempi del Covid-19, divise tra allenamenti in casa e nuovi interessi, di ricordi condivisi e… aneddoti di squadra davvero esclusivi!
Tutto da scoprire nell’intervista completa: https://www.youtube.com/watch?v=7p2n904N_QA di cui proponiamo di seguito un abstract:
Dove vi trovate e come state trascorrendo questo periodo di quarantena?
Matteo: Sono a casa mia, tra le colline liguri in un piccolo paesino, sono chiuso qui e mi alleno come posso… non vedo l’ora di tornare in piscina. Per la mattina ho creato una palestra un po’ improvvisata con dei bancali e attrezzi che avevo in garage, mentre la sera faccio degli esercizi più aerobici, quelli che piacciono tanto a Edo – ride – per sudare e far vedere i muscoli.
Edoardo: Mi trovo a Bogliasco, sempre un paese della riviera ligure. Prendo il sole … cerco di passare il tempo come posso. Mi alleno due volte al giorno, la mattina in giardino con degli attrezzi da palestra, mentre la sera faccio molto stretching perché mi fa sentire davvero bene.
Con il Settebello e con la vostra società, la Pro Recco, siete sempre in viaggio in territorio
nazionale ed internazionale: quali sono le differenze tra una giornata “normale” e una giornata
oggi, ai tempi del Covid-19?
Matteo: Giocando almeno due partite a settimana e per via delle molte trasferte più tutti gli allenamenti, non avevo mai molto tempo per fare altro. Ho comprato questa casa tre anni fa e in questo periodo mi sto dedicando a lavori e manutenzione: sto verniciando tutte le ringhiere! Ieri, ad esempio, ho capito che smontare un termosifone non è così facile! Poi cucino e questa parte mi rilassa, un po’ di riposo dalla nostra vita frenetica. Qualche giorno fa ho cucinato per tutta la famiglia e ho fatto un risotto con gamberi e zucca e un polpo alla piastra con vellutata di piselli… mi sono venuti molto bene! Mia nonna era cuoca quindi avrò imparato qualcosa da lei…
Edoardo: Eravamo abituati a girare veramente tanto tra partite della Champions League e con la Nazionale, con tante trasferte e sempre in piscina ad allenarci, quindi questa quarantena non è facile, perché le nostre vite erano sempre molto impegnate e per questo all’inizio ho patito tanto, poi ovviamente mi sono abituato e sono entrato un po’ più nell’ottica. Non cucino e non ci provo neanche perché mia madre appena provo ad avvicinarmi ai fornelli mi caccia via, però mi sono accorto che si può leggere un libro per più di tre pagine alla volta senza addormentarmi! Sto leggendo un sacco, sono a quota quattro libri e mi piaciuto molto “L’Ultima Traccia” di Charlotte Link. Sono in fase di “contemplazione”, se accendo la PlayStation però è finita… gioco cinque ore senza mai staccare! Mi piacerebbe molto praticare la pesca subacquea però in questo momento non si può… aspettiamo!
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Con quale compagno di squadra vi sentite di più?
Matteo: Con Edo e Stefano (Luongo) mi sento tutti i giorni e poi anche con altri ragazzi come Valentino Gallo e altri compagni del “vecchio” Settebello, poiché io vengo da una generazione che è a cavallo tra la Nazionale di oggi e quella di qualche anno fa.
Edoardo: Con Matteo e Stefano ci sentiamo tanto, ma anche con gli altri compagni di club e Nazionale. Siamo amici e condividiamo molto.
Come avete vissuto la notizia del rinvio delle Olimpiadi di anno?
Matteo: Ho dieci anni più di Edo [Matteo è classe 1986], non sono pochi, e sono quasi sicuro che Tokyo sarà la mia ultima Olimpiade. Penso di riuscire a lavorare un altro anno in queste stesse condizioni, invece se avessero annullato i Giochi, mantenere questo stato di forma per quattro anni sarebbe stato quasi impossibile. Certo, la notizia del rinvio ci è dispiaciuta, ma è la cosa giusta e mi impegnerò per arrivare con la preparazione migliore.
Edoardo: Eravamo tutti già al lavoro e proiettati verso Tokyo, quindi ci è dispiaciuto sapere del rinvio, anche se ovviamente penso che rimandare sia giusto. L’ho presa bene. Ho l’età a mio favore, quindi un anno in più può farmi migliorare e, magari,
confermarmi all’interno del gruppo. Nel 2019 avete regalato una grandissima emozione all’Italia con la vittoria del mondiale… potete raccontarci un aneddoto che non conosciamo su questa medaglia d’oro?
Matteo: Nel nostro gruppo c’è una competizione in corso, tra Edoardo Di Somma definito “il bello” e Stefano Luongo che obiettivamente è “orripilante”, ma non ci capisce come mai, ogni tanto le ragazze apprezzano Stefano. Quindi ho creato delle conversazioni finte con Photoshop tra me e Francesco Di Fulvio cambiando il nome sopra con quello di una pallanuotista greca molto carina. Edoardo approcciava con lei e lei non ne voleva sapere, così facevamo finta che lei scrivesse a Stefano durante il Mondiale. Dopo qualche giorno, abbiamo dovuto smettere perché Edo non riusciva più a giocare!
Edoardo: L’ho presa con filosofia, in maniera molto scherzosa!
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