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Dall’inviato a Doha
Marcelo Capitani, Riccardo Sinicropi e Daniele Cattaneo lasciano Doha dopo il primo turno di main draw del Qatar Major, ma lo fanno con un grande sorriso. Gli azzurri, che nel primo appuntamento della storia di Premier Padel hanno passato il tabellone di qualificazione, promuovono a pieni voti l’organizzazione dello slam. “Devo fare le congratulazioni alla FIP e al presidente Luigi Carraro per quello che stanno facendo – l’elogio di Marcelo Capitani, intervistato da Sportface a Doha -. Questa disciplina sta crescendo a livello economico, ma soprattutto di immagine e questi due aspetti non possono che andare a beneficio dei giocatori. Sono convinto che il padel arriverà all’Olimpiade un giorno”. Capitani, che affianca l’attività agonistica alla direzione della nazionale italiana junior, ha vissuto diverse ere di questo sport e ha dato una spinta significativa al movimento azzurro: “Anche noi giocatori adesso dobbiamo fare uno step in più. Il padel è uno sport nuovo e possiamo tutti crescere, specialmente chi sta al vertice. Non tutti ancora hanno lo staff che può magari avere un tennista, con fisioterapista e psicologo. I top ten stanno ampliando i loro team, ma siamo ancora lontani su questo aspetto. I dettagli ci faranno crescere, da adesso i piccoli passi saranno fondamentali”.
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Sono dello stesso parere Daniele Cattaneo e Riccardo Sinicropi, unica coppia a tinte completamente azzurre ad essere arrivata in main draw. “In campo il livello è come quello del World Padel Tour, ma il tabellone è più grande e questo pensiamo sia un bene – spiega Cattaneo -. Grazie a questa formula tanti team che solitamente giocano le qualificazioni partono in main draw ed in qualificazione ci sono delle chance per chi è più indietro. Questo è un bene perché tante coppie possono crescere ed alzare l’asticella. Sull’organizzazione non c’è molto da dire, stiamo vivendo un ambiente perfetto: dobbiamo solo pensare a giocare”. Sull’organizzazione è della stessa opinione Sinicropi, che può comparare quanto visto in questi anni con ciò che ha vissuto nel mondo del tennis: “Credo che si possa paragonare questo evento almeno ad un Masters 1000 per come è gestito. In generale posso dire anche che abbiamo giocato un torneo FIP a IL Cairo e sul piano organizzativo era molto meglio dei futures che ho giocato lì da tennista. Devo dire che mi piace anche il modo in cui i giocatori vivono i tornei, i gruppi vanno principalmente per nazione ma poi c’è molta educazione e rispetto”.
La querelle che coinvolge World Padel Tour e Premier Padel non riguarda troppo da vicino gli azzurri, ma Cattaneo ha comunque dato la sua interpretazione: “A noi la situazione WPT-Premier Padel non ci tocca particolarmente perché non abbiamo vincoli. Qui l’organizzazione ci piace molto, ma non è da qui che lo scopriamo perché ci hanno trattato bene anche al Mondiale ed in generale nei tornei FIP, questo indipendentemente dalla classifica. Noi non ci precludiamo nulla, ma siamo più propensi a giocare in questo nuovo tour”.
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