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Da Monica Puig a …? Questa è la domanda che ci si pone in questi giorni riguardo il tennis femminile: chi succederà nell’albo d’oro olimpico alla sorprendente portoricana? A differenza del torneo maschile, in cui Djokovic dà molte garanzie, nella rassegna femminile ai Giochi di Tokyo vi è molta più incertezza. A rigor di logica, considerando le condizioni di gioco, le maggiori candidate al gradino più alto del podio sono la numero 1 del mondo Ashleigh Barty e la quattro volte campionessa Slam Naomi Osaka.
La 25enne australiana arriva con il titolo ai Championships in tasca ed una prima parte di 2021 da incorniciare. Il suo tennis vario, potente ed estremamente duttile è pronto ad incantare anche alle Olimpiadi. Certo nelle condizioni presenti all’Ariake Tennis Park non è la favoritissima però sarebbe piuttosto sorprendente non vederla lottare quantomeno per una medaglia.
La giapponese, invece, se non avesse vissuto un periodo “da incubo” legato ai noti problemi di depressione, potrebbe essere considerata la vera favorita all’oro. Nonostante non possa contare sul favore del pubblico a causa delle porte chiuse imposte dai protocolli anti COVID-19, la numero 2 del ranking sul cemento negli ultimi anni ha dimostrato di essere una spanna sopra le altre. Gli esempi lampanti sono gli ultimi due Major giocati su questa superficie; entrambi vinti senza colpo ferire dalla tennista nipponica grazie alla sua capacità di mettere costantemente sotto pressione le proprie avversarie ed un servizio molto consistente. Ovvio, come già accennato in precedenza, bisognerà vedere quali sono le sue condizioni psicofische dopo il lungo stop (ultimo match, 1T Roland Garros) per capire il suo grado di competitività e le possibilità nell’Olimpiade casalinga.
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Appena dietro, nelle gerarchie delle favorite, è giusto collocare la bielorussa Aryna Sabalenka e il duo ceco composto da Karolina Pliskova e dalla vincitrice del Roland Garros Barbora Krejcikova.
La numero 3 della Race ha finalmente trovato un ottimo risultato a livello Slam. Ha infatti raggiunto recentemente la semifinale a Wimbledon ed arriva ai Giochi con molta fiducia, anche in considerazione di quanto ottenuto nel resto del 2021. I suoi colpi “a cannone” potrebbero rendere ancor meglio sul duro giapponese e potrebbero far salire alla grande le sue quotazioni perlomeno in vista di una medaglia, che appare alla sua portata.
Discorso molto simile per le due tenniste ceche. L’ex numero 1 del mondo, dopo mesi molto complicati, ha giocato uno stupendo torneo a Church Road fermandosi solo in finale dinanzi una superba Barty. Sul cemento il suo gigantesco servizio può essere un colpo davvero difficile da contrastare per le avversarie; traguardi importanti in vista. La campionessa in carica del Roland Garros, nonché attuale numero 2 della classifica stagionale, si presenta invece nella “terra del Sol levante” con un parziale di venti vittorie a fronte di una sola sconfitta (con Barty a Wimbledon) negli ultimi due mesi. Basta ciò per inserirla nel “marasma di papabili vincitrici”. A questo si può aggiungere, per chi era scettico dopo il successo parigino, che Krejcikova si è dimostrata anche una giocatrice molto versatile. Non sarebbe perciò per nulla sorprendente vederla in lotta per il massimo risultato o per il podio.
Sono quindi queste le principali candidate al successo ma proprio la Puig cinque anni fa ha dimostrato quanto il trionfo o un gran risultato di un’outsider sono tutt’altro che improbabili.
Tra queste speriamo possa rientrare nel discorso la nostra numero 1: Camila Giorgi. La 29enne di Macerata è una delle tre azzurre in tabellone (le altre due Paolini ed Errani) e di certo non le mancano le qualità per compiere un buon cammino. Il suo tennis ultrarischioso, imperniato sull’anticipo, si adatta molto bene al cemento, specie se al chiuso. Ciò è una buona base di partenza per l’italiana, che però al primo turno avrà subito un impegno complicato. La sua avversaria sarà infatti Jennifer Brady, finalista degli Australian Open di quest’anno, nonché una delle principali “outsider” del tabellone.
Tra le altre possibili “sorprese” è giusto citare anche Petra Kvitova, che all’esordio se la vedrà con Jasmine Paolini e che se dovesse pescare la settimana giusta può essere competitiva anche per l’oro; poi la polacca Iga Swiatek, che non ha nel cemento la sua miglior superficie ma può assolutamente dire la sua nel discorso medaglie.
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