L’avventura della spedizione italiana alle Olimpiadi di Tokyo 2020 inizierà con il softball due giorni prima della Cerimonia di apertura. Un debutto molto atteso per una disciplina che torna nel programma olimpico dopo l’ultima apparizione a Pechino 2008, ma soprattutto per l’Italia. Le Azzurre incarnano appieno lo spirito di resilienza del Bel Paese, che dopo mesi di stop e perdite a causa del Covid-19, sta tornando a splendere. La Nazionale di Softball, lo scorso febbraio, ha dovuto fare i conti con una pesante perdita: il Covid si è portato via il manager Enrico Obletter.
TOKYO 2020, CALENDARIO ITALIA SOFTBALL
TOKYO 2020, IL CALENDARIO GIORNO PER GIORNO
Enrico Obletter è stato un vero e proprio simbolo per tutto il movimento. Nato a Sydney da genitori italiani, Obletter è arrivato in Italia da giocatore di baseball, per poi dedicarsi alla carriera da allenatore, diventando il manager più vincente della storia nelle squadre di club italiane. Nel 2017 tornò a guidare la Nazionale di Softball, dando il via ad una progressione incredibile della squadra. Nel 2019 le Azzurre conquistarono l’undicesimo titolo europeo ma soprattutto la qualificazione olimpica, battendo ancora una volta la forte Olanda, a casa sua.
Obletter ha plasmato con passione ed energia un gruppo di campionesse, che si considerano “sorelle” e sul diamante lottano anche per lui. L’Italia ha già dato prova di grande carattere agli Europei 2021. Dodicesimo titolo continentale, il primo in casa, conquistato senza alcuna sbavatura e con la fascia al braccio “#perenrico”. Un pensiero costante all’allenatore che ha dato fiducia e motivato le azzurre, pronte ora ad affrontare il torneo olimpico con l’obiettivo di conquistare una storica medaglia.
L’Italia del Softball ha infatti partecipato alle Olimpiadi in altre due occasioni: ottavo posto ad Atene 2004 e quinto a Sydney 200. A quell’edizione australiana dei Giochi, tra le Azzurre c’era anche Loredana Auletta, già mamma di due bimbe. E proprio sua figlia Erika Piancastelli vivrà quelle stesse emozioni olimpiche a distanza di 21 anni. La storia sportiva di mamma e figlia ha diversi punti in comune e si è intrecciata più volte. Piancastelli in Nazionale indossa il numero 20, lo stesso della madre, ricoprendo anche il ruolo di capitana da ben tre anni nonostante la giovane età. Altra coincidenza riguarda la Coppa delle Coppe, vinta a Praga da Auletta nel 2000 e conquistata poi nella stessa località ceca da Piancastelli nel 2019 (con lo stesso allenatore).
La capitana azzurra, dopo anni di attesa, potrà finalmente vivere in prima persona le emozioni olimpiche raccontate per anni dalla madre. I ruoli si invertono, ora sarà la mamma a fare la spettatrice, seppur a distanza, ma l’obiettivo rimane lo stesso: portare in alto il nome dell’Italia. Questa volta c’è anche una promessa da mantenere, quella fatta da Obletter ai presidenti di Fibs e Coni: tornare da Tokyo con una medaglia al collo.