A Rio non arrivarono medaglie. A Londra ne arrivarono tre (il discusso argento di Cammarelle e quello di Russo, bronzo Mangiacapre). Per ritrovare un oro italiano nella boxe olimpica bisogna invece tornare al 2008 grazie all’impresa di Roberto Cammarelle in finale contro il cinese Zhang Zhilei. Alle porte di Tokyo 2020 la prima certezza è che l’Italia non avrà rappresentanti in campo maschile, a differenza delle donne con ben quattro qualificate: Angela Carini (69 kg), Rebecca Nicoli (60 kg), Giordana Sorrentino (51 kg), Irma Testa (57 kg), che a Rio divenne la prima boxeuse italiana a partecipare a un’Olimpiade. Un paese intero si appresta a tifare per le nostre portacolori nella nobile arte. Ma prima diamo un’occhiata al regolamento.
L’INCONTRO – L’incontro, sia al maschile che al femminile, è composto da tre round della durata di tre minuti ciascuno. A bordo ring siedono cinque giudici chiamati ad assegnare individualmente i punti da attribuire. L’incontro può dunque terminare ai punti: alla fine di ogni ripresa, ciascun giudice assegna il round ad uno dei due pugili in base ai criteri di valutazione e assegna al vincitore 10 punti per il round. Lo sconfitto nel round può invece ricevere da sette a nove punti in base al livello offerto di prestazione. Può verificarsi una situazione di decisione unanime (se tutti i giudici concordano sul verdetto del vincitore) e non unanime (se c’è un parere discordante dei giudici). L’incontro può anche essere interrotto prima della campana al terzo round in caso di ko (se un pugile al tappeto non si rialza nei 10 secondi del conteggio), ko tecnico (quando l’arbitro o i medici a bordo ring ritengono che uno dei pugili non sia idoneo a continuare), abbandono (se il pugile si ritira o se dall’angolo gettano la spugna) o se uno dei due pugili riceve tre penalità. Tra boxe maschile e boxe femminile c’è una differenza per quanto riguarda l’equipaggiamento. Da Rio 2016 gli uomini non devono più indossare il caschetto di protezione che è al contrario ancora obbligatorio per le donne.
PERCORSO, CATEGORIE DI PESO E MEDAGLIE – Non sono poche le differenze rispetto a Rio 2016. Innanzitutto, a Tokyo ci sarà un maggiore equilibrio. Se in Brasile vi erano dieci categorie di peso maschili e solo tre riservate alle donne, in Giappone le categorie maschili sono state ridotte a otto mentre quelle femminili aumentate a cinque. Il torneo olimpico è strutturato secondo il classico format dell’eliminazione diretta, a partire da due turni preliminari fino a quarti di finale, semifinale e finale per l’oro. Non c’è finale per il bronzo che sarà assegnato ai due semifinalisti sconfitti.
Uomini
Peso mosca (48-52 kg)
Peso piuma (52-57kg)
Pesi leggeri (57-63 kg)
Peso welter (63-69kg)
Pesi medi (69-75kg)
Pesi massimi leggeri (75-81 kg)
Pesi massimi (81-91 kg)
Supermassimo (+91kg)
Donne
Peso mosca (48-51kg)
Peso piuma (54-57 kg)
Pesi leggeri (57-60kg)
Peso welter (64-69 kg)
Pesi medi (69-75kg)