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Tokyo 2020 si preannuncia come un’Olimpiade “green”. Numerosi, infatti, gli accorgimenti presi dall’Organizzazione per limitare al minimo l’impatto ambientale della 32esima edizione dei Giochi. Obiettivo enunciato già nello slogan “Be better together – for the planet and the people”, che dimostra come in Giappone tutto sia stato organizzato per rispettare al meglio il concetto di sviluppo sostenibile. Uno studio di LaPresse, infatti, rivela l’esteso utilizzo di materiali riciclati: a partire dalle medaglie, ottenute da parti di vecchi dispositivi elettronici, fino alla stessa torcia olimpica, costruita partendo da rifiuti di alluminio che derivano dalle case temporanee costruite in occasione del terremoto.
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Anche i podi saranno costruiti da materiale di recupero, in particolare da plastica donata dai cittadini e da quella raccolta dagli oceani. Forte attenzione anche nei confronti delle divise, costruite con materiali a zero impatto ambientale e colorate con colorate con un processo di tintura a ridotto utilizzo di coloranti chimici, così come le scarpe. Inoltre, gli atleti dormiranno su dei letti ricavati da cartone riciclabile e materassi prodotti con polietilene riciclabile.
Tutta l’idea del ridurre al massimo l’impatto, chiaramente, è stato applicato anche all’intero villaggio olimpico e alle infrastrutture. Infatti, per costruire il villaggio è stato utilizzato del legname proveniente da fonti sostenibili donato dalle autorità locali, il quale, al termine della competizione, verrà poi donato alla comunità per la costruzione di altri oggetti, ad esempio panchine. L’energia elettrica verrà garantita da fonti rinnovabili. Infine, Toyota, partner dell’evento, garantirà più di tremila vetture “green”, per la flotta olimpica a impatto più basso di tutta la storia dei Giochi.
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