I Giochi di Tokyo 2020 verranno ricordati a lungo perché influenzati dalla pandemia da Covid-19. Tuttavia, un altra caratteristica che le accompagnerà a lungo sarà il fallimento economico. Secondo i dati forniti dal Comitato organizzatore, sono stati spesi ben 12,7 miliardi di euro per l’evento. Alcuni quotidiani locali, però, sottolineano come vadano considerate anche le spese indirette: in questo caso la cifra lievita fino a 23,7 miliardi. Un vero e proprio disastro economico per il paese ospitante, che ha staccato di gran lunga Rio 2016 (16 miliardi), Londra 2012 (17 miliardi) e soprattutto Sydney 2000 (‘appena’ 6 miliardi).
Ovviamente va considerato l’impatto del coronavirus con il rinvio di un anno che sarebbe costato da solo 2,4 miliardi di euro. Incassi per quasi un miliardo sono invece sfumati per la mancata vendita dei biglietti. Di contro, una cifra simile è stata spesa per garantire i protocolli Covid-19 e le restrizioni varie. Ciò che sorprende è che al momento della candidatura, si parlava di una spesa inferiore ai sei miliardi di euro, poi addirittura quadruplicata. Come magra consolazione, c’è da dire che non si tratta di un caso isolato: in passato si erano già verificati stravolgimenti simili, come ad esempio Montreal nel 1976 (+720%), ma anche Barcellona nel 1992 (266%). Dati che fanno ancora più male se inseriti nel contesto locale. Gran parte della popolazione giapponese è infatti contraria all’evento. Anche per questo motivo, i discorsi su chi dovrà saldare questo conto salato sono stati posticipati.