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“Gimbo Tamberi, Marcel Jacobs e Filippo Tortu hanno tenuto viva l’attenzione di tutta l’atletica italiana. Da loro mi aspetto che sappiano recitare le parti che gli spettano. Da Tamberi mi aspetto che sia protagonista di una gara di salto in alto, che è diventata la sua magnifica ossessione. Così come mi aspetto altrettanto da Tortu, perché in questi giorni sta dando segnali importanti di crescita e, con Jacobs, insegue la finale dei 100 metri. Questa è la spedizione più numerosa dell’atletica leggera di sempre; il consiglio federale ha deciso di riconoscere in qualche misura l’impegno che gli atleti, gli allenatori e le società hanno messo in questo difficile anno pandemico. Abbiamo tanti giovani che già oggi proveranno a recitare una parte importante e sicuramente si candideranno nei prossimi anni a essere dei protagonisti, a livello mondiale. Questa, forse, è la vera svolta“. Con queste parole ricche di orgoglio, Antonio La Torre ha presentato le Olimpiadi di Tokyo nella prospettiva del movimento d’atletica leggera italiana. Tanti i talenti nostrani presenti ai Giochi nipponici, un gran numero di azzurri pronti a dare il massimo per sventolare con onore la bandiera del Bel Paese. Il direttore tecnico delle Nazionali di atletica leggera, intercettato dai media a Fiumicino, ha palesato entusiasmo e ottimismo.
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