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Le prove in linea di ciclismo alle Olimpiadi di Tokyo saranno tra le prime gare previste ad assegnare le medaglie, dato che sabato 24 luglio verrà disputata la gara maschile e il giorno successivo la gara femminile.
Tra gli uomini saranno 130 i partecipanti da 57 nazioni, ovviamente con un numero diverso per nazione in base alle graduatorie di ranking UCI. L’Italia sarà tra le squadre che potranno contare sul numero massimo di corridori, ovvero cinque. Per la prova olimpica di Tokyo le due nazioni favorite saranno però la Slovenia e il Belgio.
OLIMPIADI: ALBO D’ORO PROVE IN LINEA
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Entrambe potranno contare su due capitani, Tadej Pogacar e Primoz Roglic per la Slovenia; Wout Van Aert e Remco Evenepoel per il Belgio. Tadej Pogacar ha da pochi giorni vinto il suo secondo Tour de France consecutivo ed è probabilmente il favorito numero uno anche per la prova olimpica, dato che ha dimostrato una forma straordinaria per tutta il Tour ed è capace di vincere anche in volata ristretta, se non riuscisse a fare selezione in salita. Primoz Roglic invece si è dovuto ritirare presto dal Tour per via di una caduta e dunque c’è l’incognita della condizione, ma il percorso è adattissimo anche alle sue caratteristiche.
PROVA IN LINEA MASCHILE: PERCORSO E ALTIMETRIA
Il rivale principale di Pogacar sarà invece Wout Van Aert, che ha chiuso domenica scorsa un Tour de France stratosferico, con ben tre vittorie di tappa tra montagna, cronometro e volata. Il belga non sembra avere punti deboli e ha una forma straripante, dunque per lui le possibilità di medaglia sono molto alte. Ha già dimostrato nella sua breve carriera di essere un corridore fenomenale Remco Evenepoel, ma anche per lui come per Roglic c’è l’incognita della forma in quanto non ha disputato il Tour de France. Il classe 2000 sta ancora pienamente recuperando dall’infortunio dello scorso agosto e non ha corso troppo in questa stagione, dove ha comunque vinto il Giro del Belgio, ma non attacca il numerino sulla schiena dai campionati nazionali disputatisi il 20 giugno.
Da non dimenticare che il Belgio potrà contare anche sul campione olimpico in carica, ovvero Greg Van Avermaet, che fino ad ora in questa stagione però non ha brillato e sarà probabilmente un prezioso gregario.Al di fuori di queste due nazioni saranno molti i corridori che cercheranno di inserirsi nella lotta per una medaglia, a partire da Joao Almeida. Il portoghese non corre dai campionati nazionali del 20 giugno, ma al Giro d’Italia aveva fatto vedere ottime cose e il percorso gli si addice molto. La Spagna conterà sull’eterno Alejandro Valverde, che al Tour si è fatto vedere nella tappa di Andorra, accompagnato dai fratelli Izagirre, Fraile ed Herrada.
Quartetto di qualità per la Gran Bretagna, con i fratelli Yates accompagnati da Thomas e Geoghegan Hart, ma per tutti loro c’è l’incognita condizione dato che l’avvicinamento alle Olimpiadi non è stato dei migliori. Tutti per Maximilian Schachmann nella Germania, che ha seguito una preparazione apposita per l’evento e sarà accompagnato da Buchmann, Geschke e Arndt.
Per l’Italia ancora una volta il ruolo sarà quello dell’outsider, dato che non abbiamo sulla carta atleti in grado di competere con i migliori. Il quintetto azzurro, formato da Vincenzo Nibali, Giulio Ciccone, Damiano Caruso, Gianni Moscon e Alberto Bettiol, dovrà contare dunque sull’inventiva, cercando magari di agire già da lontano.
David Gaudu e Guillame Martin saranno invece i due capitani della Francia, reduci da un buon Tour, accompagnati da Cavagna e Cosnefroy. Quartetto interessante anche per la Colombia, che schiererà i reduci dal Tour Rigoberto Uran, Nairo Quintana, Sergio Higuita ed Esteban Chaves. Richard Carapaz dopo il podio al Tour de France cercherà di portare all’Ecuador una medaglia, così come Alexey Lutsenko per il Kazakistan, che addirittura vinse a Londra 2012 con Vinokourov.
Cercheranno inoltre di essere della battaglia anche Michael Woods (Canada), Pavel Sivakov e Aleksandr Vlasov (Russia), George Bennett (Nuova Zelanda), Michal Kwiatkowski e Rafal Majka (Polonia), Bauke Mollema e Wilco Kelderman (Olanda), Jakob Fuglsang (Danimarca), Richie Porte (Australia), Marc Hirschi e Stefan Kung (Svizzera), Patrick Konrad (Austria) e Daniel Martin (Irlanda).
PROVA FEMMINILE – Per quanto riguarda le donne invece le partecipanti saranno 67, da 43 nazioni diverse.
La nazione favorita d’obbligo per le medaglie è nettamente l’Olanda, che schiera da sola probabilmente le quattro favorite principali, tutte in grado di vincere la medaglia d’oro.
Anna Van der Breggen, campionessa mondiale in carica che da poco ha vinto il suo quarto Giro d’Italia è forse la favorita numero uno per la prova olimpica, che ha già vinto a Rio nel 2016. Marianne Vos ha invece vinto le Olimpiadi di Londra 2012 e ha disputato un ottima stagione fino ad ora, così come l’eterna Annemiek Van Vleuten. Demi Vollering è invece la più giovane del quartetto, appena 24 anni ma ha già dimostrato di essere tra le migliori, vincendo in questa stagione la Liegi Bastogne Liegi, la Course by le Tour de France e piazzandosi terza al Giro d’Italia.
PROVA IN LINEA FEMMINILE: PERCORSO E ALTIMETRIA
Per le olandesi dunque c’è anche la possibilità di una doppia, se non tripla medaglia, ma dovranno essere molto brave tatticamente. L’indiziata numero uno per rovinare i piani olandesi è Elizabeth Deignan (Gran Bretagna), che in questa stagione ha vinto il Giro di Svizzera. L’Italia andrà a caccia di una medaglia con Elisa Longo Borghini, accompagnata da Marta Bastianelli e Marta Cavalli, mentre la Polonia punterà su Katarzyna Niewiadoma.
Tra le outsider che cercheranno di andare a caccia di una medaglia ci sono anche Lotte Kopecky (Belgio), Amanda Spratt (Australia), Lisa Brennauer (Germania), Emma Norsgaard (Danimarca), Coryn Rivera (Stati Uniti) e Ashleigh Moolman (Sud Africa).
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