Tre giorni alla cerimonia d’apertura di Tokyo 2020, un’edizione che passerà alla storia per il particolare momento storico e che andrà in scena con un anno di ritardo rispetto all’iniziale programmazione. Eppure, la “cancellazione non è mai stata un’opzione” ha assicurato il presidente del Cio, Thomas Bach, in apertura della 138ma sessione del Comitato Olimpico Internazionale. Una riunione iniziata con un minuto di raccoglimento per le vittime del covid, poi Bach ha preso la parola. “La cancellazione sarebbe stata facile ma in effetti non è mai stata un’opzione per noi – ha aggiunto – Avevamo dubbi ogni giorno e abbiamo vissuto notti insonni”.
Bach ha sottolineato che “con i Giochi olimpici di Tokyo, stiamo compiendo un atto di fede nel futuro”, ispirandosi a una frase di Pierre de Coubertin, che descrisse i Giochi “un pellegrinaggio nel passato e un atto di fede nel futuro”. “Tokyo 1964 marcò una nuova era per un Giappone dinamico e in pace, così Tokyo 2020 darà all’umanità fede nel futuro”, conclude. “Dopo un lungo tunnel, ora davanti ai nostri occhi c’è un’uscita” dice il primo ministro giapponese Yoshihide Suga.