Sara Fantini è raggiante dopo aver conquistato la finale nel lancio del martello alle Olimpiadi di Tokyo 2020 grazie ai 71.68 che le sono valsi il dodicesimo posto nelle qualificazioni. “Sono felicissima, venire qua era un sogno, la finale è la ciliegina sulla torta. Sapevo di stare bene, ma venire qui e qualificarsi è un’altra cosa. Le qualifiche sono sempre difficili a livello mentale, in più non sono una persona mattutina per cui mi sono trovata in crisi. Comunque l’ho gestita bene, continuavo a dirmi che meritavo di essere qui, spero di dimostrare di meritarmelo anche in finale”, ha spiegato l’Azzurra. Che sulla finale aggiunge: “Sono venuta qui dicendo che volevo divertirmi facendo del mio meglio. Questo è stato il mio spirito per la qualifica, e questo sarà il mio spirito anche in finale. Penso sia lo spirito migliore con cui affrontare una finale, soprattutto un’Olimpiade, che deve essere una festa, la festa dello sport più bella che ci sia”.
Ecco, poi, le parole degli Azzurri impegnati nelle batterie dei 400 metri. Umori opposti per Davide Re e Edoardo Scotti, con il primo che si è qualificato per le semifinali, mentre il secondo non ce l’ha fatta. “È stata una gara complicata, bella perché comunque sono le Olimpiadi, ho cercato di concentrarmi su quello”, spiega Re, che ha chiuso in 45.46, suo miglior tempo stagionale. “Inutile nascondersi, non arrivo da un anno facile. Fisicamente sto bene, tant’è che ho corso in nona, dove non ho mai corso fortissimo. Purtroppo ho questo difetto che devo migliorare, devo avere dei punti di riferimento davanti a me. Il 45.4 in nona alle 11 del mattino non è male, ma dovevo e domani devo fare meglio. Spero quindi di finire in seconda corsia, piuttosto che in nona, essendo stato ripescato. Penso di poter fare meglio di oggi, così da concentrarmi sulle staffette e poter tornare a casa sapendo di aver dato il massimo“, ha concluso il velocista lombardo.
“Non so cos’ho per la testa quest’anno. L’altra sera avevo corso in 45.3, che comunque sono sempre io, oggi mi presento qua alle Olimpiadi e faccio 45.71. Cosa devo dire, sono pirla io“, esordisce invece Scotti. “In questi giorni ho avuto qualche problema che mi fa sentire stanco e scarico, ma non ci sono soddisfazioni. Le condizioni sono le stesse per tutti. C’è chi è riuscito a raccogliere e dare ciò che si merita, e chi no“, conclude amareggiato il 21enne di Lodi.